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Il 20 gennaio 1752 la posa della prima pietra della Reggia

Il 20 gennaio 1752 avvenne la posa della prima pietra della Reggia di Caserta, nonchè giorno del trentaseiesimo compleanno di Carlo I di Borbone.

La Reggia di Caserta venne definita la Versailles italiana per alcune similitudini con l’antica Residenza Reale francese. La maestosa creazione, opera di un genio dell’architettura, è stata proclamata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità nel 1997.

Si tratta dell’ultimo capolavoro del periodo Barocco, un Palazzo costituito da 1200 stanze, 1742 finestre e 34 scale. Oggi, universalmente riconosciuta e considerata come il fiore all’occhiello della città campana e dell’intera Regione.

La Reggia di Caserta, considerata la residenza reale più grande al mondo per volume, fu abitata dalla famiglia Borbone di Napoli e solo per un breve periodo dalla famiglia Murat. Costruita per volere del re di Napoli, Carlo I di Borbone.

A quest’ultimo si devono, inoltre, altre importanti costruzioni come il Real Teatro San Carlo di Napoli, la Reggia di Portici e la Reggia di Capodimonte, che fecero di Napoli il più importante centro culturale del tempo.

Il re volle che fosse realizzata una grande e bellissima Reggia che potesse competere con le altre residenze reali sparse per l’Europa, senza nulla dover invidiare a queste. Il suo obiettivo era, indubbiamente, quello di dimostrare la grandezza del proprio Regno.

La città di Caserta fu scelta poichè facilmente raggiungibile, meno esposta agli attacchi via mare e non molto distante dalla città di Napoli.

Il progetto per la creazione del “gioiello del Meridione” fu affidato al celebre architetto, Luigi Vanvitelli.

Nel libro “La città reale: Caserta  l’architetto descrive proprio il momento della posa della prima pietra.

Di seguito, riportate le sue parole: “al primo apparire dell’aurora del giorno 20 di gennaio dell’anno 1752, che si dimostrò così puro, e lucido, come se il cielo ancora avesse preso parte alla pubblica letizia, nel piano destinato all’edificio, comparir si videro i reggimenti di fanteria di Molise e dell’Aquila. Vari squadroni di cavalleria del reggimento del re e dragoni della regina che tutti insieme descrivevano l’ambito dei muri principali della futura fabbrica.”

Purtroppo, Vanvitelli, non vide mai il completamento della sua straordinaria opera poiché morì proprio a Caserta nel 1773.

I lavori però continuarono e furono terminati nel 1845 sotto la supervisione del figlio, Carlo Vanvitelli.

 

Emanuela Iovine
Emanuela Iovinehttps://www.21secolo.news
Ambiziosa, testarda e determinata. Napoletana ma residente a Gallarate. Ho conseguito la Laurea Magistrale in Filologia Moderna presso l'Università degli Studi di Napoli "Federico II", presentando una tesi dal titolo: "Tendenze Linguistiche del Giornalismo dalla carta al web". Iscritta dal Novembre 2016 all'Ordine dei Giornalisti Pubblicisti della Campania. Diplomata nel Giugno 2013 in danza classica e moderna e attualmente docente di lettere.