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I trulli: particolari e tipiche costruzioni pugliesi

I trulli sono delle particolari e tipiche costruzioni pugliesi. Diffusi nella zona centro-meridionale della regione, presentano forme coniche e sono realizzati con pietre a secco. Grazie alla disposizione del materiale roccioso in blocchi, non è necessario ricorrere all’utilizzo di leganti (la tecnica del “muro a secco”, dal 2018, è stata inserita nel Patrimonio dell’umanità dall’Unesco). Questo tipo di costruzione nasce con l’intenzione di offrire riparo agli agricoltori e anche con la funzione di ricovero temporaneo. I trulli primitivi erano costituiti da un solo vano e spesso venivano, inoltre, utilizzati come depositi. Probabilmente rappresentano un perfezionamento del modello preistorico della tomba micenea a thòlos. L’origine del trullo è oggetto di ricerche e dibattiti, ma sicuramente la sua piena diffusione è collegata al fenomeno del frazionamento del fondo feudale.

Alberobello è una città della Puglia nota proprio per la presenza di 1500 trulli, i quali sono disposti nel quartiere collinare Rione Monti. Si tratta di un agglomerato unico al mondo. Fino al 1481 Alberobello fu un feudo dei duchi Caracciolo di Martina Franca, per poi passare ai conti Acquaviva di Conversano. Questi ultimi decisero di riservare i trulli ai contadini. Dunque la scelta di non utilizzare leganti idraulici, come la malta, rappresentava una rapida soluzione davanti a eventuali problemi. In caso d’ispezione da parte del viceré spagnolo del Regno di Napoli, era possibile demolire ogni costruzione, eludendo – in questo modo – la “Pragmatica de Baronibus“, legge che imponeva autorizzazioni e tasse per i nuovi insediamenti.

Le strutture sono accomunate dalla stessa disposizione tettonica e stratigrafica. La forma ha subito diverse modifiche e l’aggiornamento ha, quindi, dato origine a più ambienti. Le nuove tipologie presentano un vano principale e altri vani minori. La selva di Alberobello fu urbanizzata dal conte Giangirolamo II Acquaviva d’Aragona (detto il “Guercio di Puglia“), tiranno sanguinario che venne incarcerato per decisione di Filippo IV.

Il 23 settembre 1910 Alberobello diviene un monumento nazionale e, dal 6 dicembre 1996, i trulli sono stati dichiarati Patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO.