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I pontieri di Azione e Italia Viva al lavoro per un’intesa

I pontieri di Azione e Iv, riferiscono fonti parlamentari, stanno provando a tessere la tela per un incontro da tenersi in settimana tra Calenda e Renzi, ma al momento il primo ‘congela’ l’eventualita’ di un’intesa mentre il leader di Italia viva va avanti per la sua strada.

Resta dunque in stand by la possibilita’ di una costituzione di un Terzo Polo che preveda un’intesa tra l’ex premier e l’ex ministro dello Sviluppo, anche se permane il nodo della raccolta delle firme.

Il leader di Azione e’ convinto, sostengono fonti parlamentari, di poter usufruire dell’esenzione della raccolta, ma ha spiegato di aver cominciato l’iter.

Accordo con Renzi? “Noi stiamo raccogliendo le firme e faremo una campagna fatta finalmente solo sulle cose da fare, le cose di buonsenso non sono ne’ di destra ne’ di sinistra.

L’Italia e’ ferma di tantissimi anni, del resto mi interessa poco”, ha spiegato al tg1. Il leader di Azione ha poi attaccato il Pd: “L’accordo con Letta non prevedeva un altro patto.

Letta ha firmato un patto con noi, che diceva una cosa, e poi un altro patto con altre forze che dicono l’opposto.

E lo avevo avvertito per tempo che in questo modo non era possibile presentarsi in modo coeso perche’ era una coalizione che diceva tutto e il contrario di tutto”.

Concetto che aveva ribadito anche al tg5: “Il Pd prima ha fatto un patto con noi, e poi ha fatto un patto con contenuti contrari con chi ha votato 55 volte contro la fiducia a Draghi, e dice no a tutto, ai termovalorizzatori, con chi in fondo e’ comunista, perche’ alla fine della fiera e’ questa rotto, lo sapeva +Europa, ma hanno pensato di tenerci dentro dicendoci, ‘tanto devi raccogliere le firme’.

Raccolgo le firme, perche’ questa roba qui e’ inguardabile”. Calenda dunque potrebbe presentarsi da solo e correre come candidato premier. “Serve una scelta di coraggio, di coerenza. Cosa faremo con Italia Viva sara’ oggetto di discussione, ma non vorrei che ci distraessimo dal compito principale di Azione, ridare fiato, coerenza e speranza al modo in cui si sta con le istituzioni dobbiamo stare su questo”, ha detto il senatore Richetti, di Azione a Radio 24.

Piu’ Europa, invece, rispettera’ gli accordi e domani incontrera’ Letta. Probabilmente cadra’ il ‘veto’ della corsa dei ‘big’ nei collegi uninominali e dunque Di Maio potra’ presentarsi.

“Quando abbiamo sottoscritto meno di una settimana fa un patto di Governo con Letta sia io che Calenda sapevamo fosse un patto di Governo con richiamo all’agenda Draghi, ma eravamo anche consapevoli che il Pd avesse interlocuzioni con Verdi, Sinistra Italiana e Di Maio.

Non essendo cambiato nulla siamo tenuti a rispettare quel patto”, ha sottolineato il egretario di +Europa Della Vedova. Per quanto riguarda il Movimento 5 stelle sono state duemila le autocandidature alle Parlamentarie.

Non ci saranno Di Battista e Casalino e anche l’ex sindaco di Roma Raggi e’ ufficialmente fuori.

(AGI)