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I mille volti del Rione Terra

Una vera e propria tavolozza di storia quella che si può osservare tra le mura  del Rione Terra di Pozzuoli. Nel cuore della cittadina flegrea caratterizzata dall’intenso sapore di storia si  nasconde una vera e propria città nella città; costituita sul tufo a 33 metri sul livello del mare, è il sito archeologico flegreo Rione Terra. Le prime testimonianze di questa cittadina risalgono allo geografo romano Strabone, il borgo  il cui nome deriva dal medievale Terra, inteso come villaggio o città è stato sin dai primi insediamenti il centro nevralgico di Pozzuoli. La lunga storia delle dominazioni puteolane dagli albori  fino ai giorni nostri vede come protagonista indiscussa della storia puteolana la rocca di Terra. I primi insediamenti  greco-romani identificano  proprio in questa costruzione il luogo principe per lo svolgimento della vita cittadina, gli anni della dominazione di Roma furono anni di particolare benessere ed è proprio in questo periodo che  il rione Terra raggiunge il suo massimo splendore.  Nel 194 a.C  la allora Puteoli divenne colonia romana; furono poi la costruzione di Osta, che sottrasse il ruolo di primo porto alla città flegrea, ed il successivo declino di Roma a  smorzare le luci su Pozzuoli trascinandola verso un lento declino. Ciò che maggiormente caratterizza il sito archeologico puteolano è il fenomeno della stratificazione, ovvero la scelta dei popoli che si sono susseguiti in quella terra di costruire sulle fondamenta della civiltà precedente regalando ai posteri un vero e proprio scrigno della storia cittadina. Tale fenomeno parrebbe avere origine all’incirca nel 400 d.C con lo sbocciare dell’epoca medievale e la definitiva chiusura della parentesi romana. La testimonianza  più eloquente della tendenza del sito a rinascere dalle  ceneri delle epoche passate è senza dubbio il Duomo o Cattedrale della rocca: costruito sulle mura del tempio di Augusto durante la dominazione spagnola le cui origini risalgono però ad un tempio di età repubblicana risalente al 78 a.C.. Una continua tendenza al movimento, quella che si respira tra le mura di questa città, i visitatori possono effettuare un vero e proprio viaggio nel tempo  osservando nello stesso luogo i segni dello scorrere dei secoli; parafrasando un noto conduttore televisivo “è come se i capitoli della storia di Pozzuoli  fossero rimasti incollati l’uno all’altro”.

testimonianza dominazione romana
testimonianza dominazione romana

Tra le mura di questo villaggio di origine greco-romana la prima cosa che si nota è la marcata differenza con le strade di altre testimonianze della stessa epoca come Pompei ed Ercolano, sopratutto per ciò che concerne le strade notevolmente più piccole delle altre due cittadine, quasi a sottolineare le ristrettezze imposte dallo spazio.  Ancora difficile la ricostruzione di quella che era la vita all’interno del borgo durante la dominazione di Roma  sebbene le numerose testimonianze scultorie rinvenute e la mancanza di alcuni dettagli che caratterizzano le domus patrizie fanno presupporre che gli edifici esistenti nel complesso fossero riservati ad usi pubblici. La rocca rimase nel tempo il fulcro cittadino fino agli anni 60, accogliendo tra le sue mura gli abitanti di Puteoli prima e di Pozzuoli poi. A seguito degli sciami sismici causati dal bradisismo nel 1970  fu imposta l’evacuazione dei residenti, successivamente fu abbandonata fino all’inizio dei lavori durati decenni e tutt’oggi incompleti volti alla riconsegna dell’intero percorso storico e del borgo alla popolazione.

Una prima importante svolta per la riqualificazione e la valorizzazione nel settore turistico  del rione Terra si è avuta nello scorso maggio quando al compiere di mezzo secolo dalla sua chiusura la cattedrale venne riconsegnata ai  suoi cittadini con la celebrazione del primo rito religioso da parte del vescovo di Pozzuoli Gennaro Pascarella. La cerimonia  fu seguita da un  folto pubblico ed in quella occasione si è provveduto alla riconsegna del culto e di numerosi capolavori, attualmente  è possibile visitare questa meravigliosa tavolozza di epoche soltanto il sabato dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00  con celebrazione ecclesiastica prevista alle h 19.00; e la domenica  dalle 9.30 alle 12.00 e dalle 16.00  alle 21.00 con celebrazione ecclesiastica alle ore 12.00.