domenica 01 Dicembre, 2024
11.3 C
Napoli

Articoli Recenti

spot_img

I francobolli arrivano anche in Italia: il 1 gennaio 1851

Ricorre oggi l’anniversario della comparsa del francobollo in Italia: il primo gennaio 1851, l’allora regno di Sardegna diede alle stampe i primi francobolli italiani.

Breve excursus storico

Fin dagli albori del ‘600, col diffondersi delle corrispondenze epistolari, gli economisti ebbero diverse intuizioni circa il modo in cui un dato soggetto avrebbe potuto affrancarsi dai costi di spedizione di una lettera.

A quei tempi, la Repubblica di Venezia aveva già provveduto ad elaborare la sua versione, tramite il sistema “Tagli delli Soldi Quattro per Lettera”.

Il metodo pensato dai veneziani prevedeva l’inserimento di un foglio di carta nella stessa busta in cui il mittente introduceva la missiva. Il daziere riscuoteva, in seguito, la tassa.

Il foglio in questione presentava sulla sua facciata il leone di San Marco, uno dei simboli per eccellenza del capoluogo veneto.

Verso la metà del XVII secolo, più precisamente nel 1653, in Francia, a Parigi, veniva collaudato il billet de port payé, modello precursore del francobollo.

Il billet de port payé si avvicinava molto più del foglio di carta veneziano a quello che sarebbe divenuto il moderno adesivo, rappresentante l’avvenuto pagamento dello scambio di epistole. Una delle poche differenze era rappresentata dalla presenza di un fermaglio o di un filo, tramite cui fissarlo alla lettera che si voleva inoltrare.

L’innovativo mezzo francese era quindi ancora privo, sul retro, della sostanza che serviva da incollante per allegarlo alle custodie in carta che avrebbero contenuto le future missive.

Nel 1750, in Cina, si concepì un metodo molto simile a quello ora impiegato per far funzionare la permuta di messaggi su carta. In tale riforma, si ricorreva all’utilizzo di buste di colore diverso e a tre differenti tipi di iscrizione: per l’estero; per l’interno e in franchigia.

La nascita dei francobolli odierni

Tuttavia, su solo nel 1837, con Rowland Hill che il contemporaneo sistema coinvolgente la messa in circolazione degli attuali francobolli vide la luce.

Lo scritto di Hill, intitolato “Post office: its importance and practicability”, informava dell’invenzione e dell’effettiva presenza di pezzetti di carta dalle dimensioni sufficienti ad accogliere una stampa, cosparsi di una sostanza incollante dietro. Il parlamento inglese approvò il progetto.

Il primo francobollo inglese, riportante il profilo della regina Vittoria, fu denominato Penny Black.

Una dozzina di anni più tardi, il francobollo giunse anche in Italia: il 1 gennaio del 1851, in Sardegna si diffuse il pezzetto di carta che avrebbe cambiato la storia epistolare. In sette anni, dal 1851 fino al 1858, l’uso del francobollo si estese per tutta la penisola italica.