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I contagi scendono al di sotto dei 10.000, risultati incoraggianti

Tipico della domenica, ma non è un caso stavolta che il numero dei contagi scende e continua a farlo da settimane in Italia.

Ecco un piano attuale dei dati statistici sviluppato stamane:

I decessi registrati sono invece 274 (ieri erano 232). Nel week end sono stati 170.672 i molecolari e antigenici effettuati nelle ultime 24 ore invece solo ieri erano stati 250.986. Il tasso di positività è del 5,6%, ieri era stato del 5,4% dunque questo indica che c’è un aumento dello 0,2% in circa 24 ore.

Sono 2.118 le persone ricoverate in terapia intensive o in degenza per il Covid-19, con un aumento di 24 unità nel saldo quotidiano tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri in rianimazione sono stati 162. Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 18.155 persone, in aumento di 351 unità rispetto a ieri.

Attualmente i positivi tornano a scendere dopo due giorni di rialzo e sono ora 387.903 (-992 rispetto a ieri), i guariti e dimessi 2.334.968 (+10.335), in isolamento domiciliare ci sono ora 367.630 persone (-21.265). I casi totali da inizio epidemia in Italia sono a quota 2.818.863, i morti 95.992.

Ma proseguono in tutta Italia inoltre, le segnalazioni delle tre varianti di coronavirus che l’Iss sta monitorando dagli ultimi mesi del 2020 e che creano una particolare attenzione e preoccupazione a riguardo: sono l’inglese, la brasiliana e la sudafricana. Già da divesre settimane a questa parte sono state individuate e riconosciute in persone positive in diverse regioni del nostro Paese.

Nonostante si siano assestati contagi e decessi, anzi, come abbiamo detto il numero di contagi scende ancora,  continuano però ad avanzare le varianti pericolose del virus.

Ciò preoccupa in maniera molto particolare dato l’eventuale resistenza che potrebbe avere anche sul vaccino questa ipotetica variante aggressiva. E non ne è nemmeno una ma bensì diverse.

Attualmente salgono le regioni con colore arancione, fatta eccezione per la Sardegna e la Val d’Aosta uniche probabili zone bianche della nazione.

Le regioni in zona gialla sono: Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche, Lazio, Basilicata, Puglia, Sicilia, Calabria e Sardegna. In zona gialla rimane la regola del coprifuoco, che quindi vieta gli spostamenti dalle 22:00 alle 5:00. Non è consentito muoversi verso un’altra regione.

Regioni in zona arancione: Abruzzo, Liguria, Toscana, Campania, Molise, Emilia Romagna, Umbria e la provincia di Trento. In zona arancione rimane valida la regola del coprifuoco. Resta il divieto di spostamento da e verso altre regioni e dal comune di residenza.

Regioni in zona rossa : l’intera provincia di Perugia, il comune di San Venanzo nel ternano (Umbria), Bolzano, Chieti e Pescara (Abruzzo), sono in zona rossa. Nelle micro-zone rosse sono vietati gli spostamenti anche all’interno del proprio Comune. In linea generale nelle zone rosse ci si può spostare da casa solo per motivi di lavoro, salute o urgenza.

In Campania infine  proprio ieri sera, il presidente Vincenzo De Luca lancia quasi una minaccia al suo popolo campano durante un intervista rilasciata a seguito di una riunione: “Vi siete divertiti? Avete mangiato sul lungomare? Bravi, ora siamo zona arancione e forse entriamo in zona rossa. Ho visto nel week end le transenne messe sul lungomare quando ormai non servivano più a niente. La sera dopo le sei, se ognuno fa quello che vuole, siamo perduti , farò un provvedimento più restrittivo“.

Parole durissime del presidente che fanno pensare a delle limitazioni ancora più importanti. Nonostante il numero dei contagi scende ogni giorno o quanto meno nel caso della regione Campania resta abbastanza nella norma.

Questa la situazione degli attualmente positivi e  della gestione e suddivisione della nostra nazione.