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Hulk: 61 anni fa viene pubblicato il Gigante di Giada

Il 10 maggio 1962 dalle menti di Stan Lee e Jack Kirby nasce Hulk, uno dei personaggi più amati della storia della Marvel, nonché uno dei supereroi più complessi, nonostante non molti se lo aspetterebbero. Tutti conosco il Gigante di Giada e la sua storia, anche chi non è appassionato di fumetti americani, grazie alle iconiche trasposizioni cinematografiche realizzate nel corso degli anni. La sua pelle verde, la sua rabbia, il suo aspetto grottesco e la sua forza bruta hanno contribuito a rendere iconico questo personaggio che è un esempio particolarmente fortunato del tema del mostro, analizzato però in chiave moderna, con una tendenza all’introspezione.

All’inizio Hulk era molto diverso dalla sua versione attuale: prima di tutto non era verde, ma grigio. Infatti a cambiare il colore fu Stan Lee, quando si accorse che il grigio non veniva stampato bene sulla carta di scarsa qualità usata all’epoca per i fumetti. Dopo aver tentato di schiarire o scurire il grigio con risultati mediocri, si optò per un colore totalmente diverso: il verde, colore che verrà adottato a partire dal secondo numero di “The Incredible Hulk”. Un’altra differenza rispetto all’Hulk che conosciamo oggi è che la sua prima versione possedeva un’intelligenza malvagia, in contrasto con il mostro infantile che sarebbe divenuto poi.

A ispirare Lee e Kirby nella creazione del personaggio sono due libri: il romanzo di Robert Louis Stevenson “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde” e quello di Mary Shelley “Frankenstein”. La storia di Bruce Banner, alter ego di Hulk, ricalca infatti in pieno quella di Stevenson riprendendo la trasformazione e la perdita di controllo che ne deriva; inoltre, inizialmente lo scienziato si trasforma solo di notte, come avviene nell’opera di Stevenson. Per quanto riguarda Frankenstein ha ispirato soprattutto l’estetica del personaggio: soprattutto nei primi disegni è evidente il richiamo alle fattezze di Boris Karloff, l’attore che aveva interpretato il mostro del romanzo nel film del 1931. Un altro modello per i due creatori è stato il personaggio della DC, Solomon Grundy.

Questo primo esperimento fallì, non incontrando il favore del pubblico e la pubblicazione venne fermata dopo appena sei numeri. Tuttavia, Stan Lee credeva molto nelle potenzialità di Hulk come personaggio e lo ripropose successivamente sulle testate The Avengers, The Amazing SpiderMan e The Fantastic Four. Il pubblico continuava a non essere convinto, dal momento che vedeva il carattere del personaggio trasformarsi continuamente, da eroe a minaccia (anche all’interno del gruppo degli Avengers, spesso ci sono dei conflitti tra Hulk e gli altri membri), da leader a mostro incompreso. Persino la caratterizzazione grafica del personaggio non era molto chiara all’inizio.

Passati circa 25 anni dalla creazione del Golia verde, si assiste nel 1987 ad una svolta epocale ad opera di Peter David. L’uomo era impiegato al reparto vendite della Marvel e fu quasi per caso che iniziò a scrivere Hulk, solo perché nessun altro sceneggiatore voleva occuparsene. Il ciclo di David durò circa 11 anni (1998) rendendo l’autore uno dei migliori scrittori della serie. Sviluppando un’idea del fumettista Barry Windsor-Smith, vengono portate alla luce le motivazioni della rabbia di Bruce Banner, frutto di un’infanzia difficile a causa degli abusi subiti dal padre e dell’uccisione da parte di quest’ultimo della madre, grande trauma per Bruce che non ha potuto fare nulla. Il dolore per quest’evento è all’origine del disturbo dissociativo dell’identità di cui soffre Bruce: non c’è solo l’Hulk verde e forte, ma anche Joe Fixit, l’Hulk grigio, meno forte, ma intelligente e subdolo.

Con Peter David, i problemi di Bruce nascono quindi dalla sua personalità multipla: l’Hulk verde corrisponde all’ES freudiano e l’Hulk grigio al Super Io. Ogni qual volta Banner si ritrova sotto stress le sue personalità entrano in conflitto.

Grazie all’ipnosi operata da Doc Samson, uno psichiatra, le due personalità si fondono e nasce il nuovo Hulk (che non si ritrasforma più), forte come l’Hulk verde, intelligente come Banner e cinico come l’Hulk grigio.

Dopo Peter David, il personaggio è stato gestito di volta in volta in modo diverso: alcuni autori sono ritornati alle semplici trasformazioni uomo-mostro, mentre altri come AL Ewing e Joe Bennett che hanno scritto e disegnato il ciclo dell’Hulk immortale, sono riusciti a superare David stesso.