L’arte Sacra assume sempre più importanza, tant’è che nascono sempre più tecnologie da sfruttare in ambito liturgico; dagli ornamenti liturgici in crine di cavallo all’accensione delle candele grazie ad un chip per pagamenti in carte di credito, dalla applicazione per reperire persone di compagnia da portare con sé in pellegrinaggio, alla ‘lettura’ dei quadri o statue nelle chiese storiche attraverso l’utilizzo dello smartphone, oramai onnipresente nella vita di tutti.
Napoli, ospiterà dal 15 al 17 settembre, “Hieròs”, il salone d’Arte Sacra del Mediterraneo, un’idea-progetto che nasce dall’esperienza di Koiné, promossa dal gruppo Ieg, la rassegna del sacro che si svolge generalmente a Vicenza e che si prepara a compiere trent’anni nel 2019.
Hieròs è il nuovo evento dell’Arte Sacra del Mediterraneo, per creare una connessione tra produzione distribuzione, del design e della liturgia. Per tre giorni, la Stazione Marittima di Napoli diventerà un luogo di business, network e formazione per aziende e artigiani espressione del Made in Italy. Sarà allestita una parte espositiva, accanto alla quale vi sarà una sezione dedicata all’aggiornamento professionale e alla ricerca scientifica che offrirà un contributo notevole, con idee e proposte innovative coinvolgendo architetti, designer e liturgisti impegnati nel settore religioso.
Con il Sinodo dei giovani che si svolgerà a breve, sarà particolarmente viva l’attenzione ai giovani artisti, che con la loro arte potrebbero dare un contributo all’innovazione dell’arte sacra e allo stesso tempo trovare un’occupazione, fattore molto importante, da non sottovalutare, soprattutto in un ambito in crescita come quello liturgico, arricchito oramai da innovazioni e tecnologie all’avanguardia.
Il settore liturgico, come spiegano gli organizzatori, punta anche alla bellezza, con diverse novità, tra le quali i nuovi paramenti per sacerdoti da indossare nelle celebrazioni liturgiche. La ricerca in questo ambito, non mira particolarmente al design quanto alla scelta dei materiali utilizzati: si va dalle foglie di canapa al crine di cavallo. L’obiettivo principale, come spiegano gli organizzatori di Hieròs, “è quello della rivalutazione dei territori, delle loro lavorazioni ma anche delle materie prime locali, perché anche questo fa parte della liturgia”.
Oltre all’artigianato, nascono anche tante applicazioni super tecnologiche e digitali. E’ in fase di progettazione, per esempio, una sorta di ‘blablacar’ del pellegrino: una applicazione grazie alla quale, sarà possibile reperire e scegliere compagni di pellegrinaggio per condividere l’esperienza religiosa, ma anche le spese.
C’è anche l’applicazione, sempre per smartphone, che, apre automaticamente i portoni delle chiese chiuse e le illumina all’occorrenza. Un servizio al quale si può accedere però solo dopo una accurata identificazione e che è già sperimentato in una chiesa storica del veronese. Si guarda anche al miglioramento del confort degli ambienti con impianti capaci di misurare la temperatura all’interno delle chiese, a seconda del numero di presenze, e di regolarla di conseguenza. Ovviamente da non sottovalutare anche l’acustica, affinchè sia giusta e non assordante e non distolga l’attenzione dei fedeli.
L’evento fieristico di Napoli sarà un appuntamento variegato e multiforme, dall’esposizione degli oggetti ai convegni, dagli spettacoli teatrali, fino alle mostre e all’artigianato.