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sabato, 3 Giugno 2023

Herpes virus canino

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Claudio Melluso
Claudio Melluso
Collaboratore XXI Secolo. Medico Veterinario specialista in patologia aviare e del coniglio (Napoli).

Responsabile di problemi riproduttivi e mortalità perinatale, l’Herpes virus canino può essere diagnosticato, gestito, ed eventualmente prevenuto con opportune indagini ed immunoprofilassi.

La trasmissione avviene per contatto diretto, essendo il virus poco resistente nell’ambiente esterno. Negli esemplari adulti il patogeno generalmente non comporta alcun problema. E’ nelle femmine in fase riproduttiva e nei cuccioli durante le prime settimane di vita che un eventuale contagio può determinare mortalità embrionale o dei cuccioli entro pochi giorni dalla nascita. In questi ultimi la sintomatologia include difficoltà respiratorie, mancanza di appetito, vomito, problemi neurologici, petecchie emorragiche. Pochi sopravvivono e spesso persistono alterazioni a carico del cuore e del sistema nervoso. La terapia è esclusivamente di supporto e consiste nella somministrazione di fluidi per via endovenosa o intraossea, antibiotici e nel mantenimento degli esemplari al caldo.

La diagnosi più veloce e significativa prevede l’esecuzione di un esame autoptico dei cuccioli deceduti con ricerca del patogeno.
E’ consigliabile effettuare poco prima della riproduzione due misurazioni dei titoli anticorpali a distanza di circa due settimane nel maschio e nella femmina. Un significativo aumento del titolo alla seconda misurazione indicherà un’infezione in atto; livelli anticorpali costanti possono indicare un’infezione pregressa e generalmente sono protettivi per la cucciolata che, pur non ammalandosi, risulterà infetta. Titoli negativi possono indicare un contatto mai avvenuto con l’Herpes virus. E’ bene precisare, comunque, che esiste una grande variabilità soggettiva nella risposta anticorpale e che non tutti i soggetti entrati in contatto con il patogeno producono adeguati anticorpi; inoltre, la persistenza degli stessi nel sangue varia dalle poche settimane ai diversi anni.
Oltre alla ricerca anticorpale è possibile effettuare indagini molecolari (PCR) che testimoniano però unicamente l’avvenuto contatto con il virus non indicando se l’infezione sia recente e attiva.

E’ sempre consigliabile vaccinare la cagna (sieronegativa o meno) entro 10 giorni prima dell’accoppiamento ed effettuare un richiamo dopo 4-6 settimane.

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