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Guerra in Ucraina, famiglia sterminata: dopo Polina, morto anche il fratellino di 5 anni

L’offensiva russa in Ucraina non si ferma e il numero delle vittime civili continua a crescere: tragica la storia della famiglia di Polina, uccisa a 10 anni da colpi d’arma da fuoco mentre si trovava in auto con i genitori. Oggi, anche il fratellino Semyon, di soli 5 anni, non ce l’ha fatta. Il bambino era ricoverato in gravi condizioni all’Okhmatdyt Children’s Hospital.

Il quotidiano britannico Telegraph ha dato la notizia del decesso questa mattina. Le condizioni del piccolo non lasciavano ben sperare: quando è arrivato in ospedale presentava gravi lesioni. Ha resistito con l’aiuto della respirazione assistita per quattro giorni ma oggi il piccolo Semyon non ce l’ha fatta. Anche la sorella più grande dei due, Sofia, di 13 anni, è ricoverata in gravi condizioni a causa delle tragiche circostanze.

Famiglia sterminata in Ucraina: in gravi condizioni anche Sofia, la sorella più grande di 13 anni

I genitori, Anton Kudrin e Svetlana Zapadynskaya, sono morti sul colpo con Polina nel corso dell’attacco russo. La famiglia era in auto quando è stata raggiunta da una raffica di proiettili che è stata fatale. Al momento, si spera almeno che la sorella più grande, Sofia, possa sopravvivere. Sarebbe l’unica superstite della sua famiglia.

Secondo le recenti stime, almeno 17 bambini avrebbero perso la vita dall’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina.

La storia di Polina ha commosso il mondo che è sconvolto nell’apprendere la notizia del decesso del suo fratellino, di soli 5 anni. Adesso, si attendono col fiato sospeso notizie sulle condizioni di Sofia, ancora in pericolo di vita a causa delle gravi lesioni che destano la preoccupazione dei sanitari e del mondo intero che assiste inerme al conflitto nel cuore dell’Europa.

Questa morte si aggiunge alla tragica scomparsa di 17 bambini nel conflitto russo-ucraino. Solo pochi giorni fa, a sconvolgere il mondo è stata la storia della piccola Alisa Hlans, morta a causa dei bombardamenti nella città di Okhtyrka.

 

 

 

Anna Borriello
Anna Borriello
Scrivo per confrontarmi col mondo senza ipocrisie e per riflettere sul rapporto irriducibile che ci lega ad esso.