In Italia si discute da giorni sulla possibilità di un problema sui Green pass, la certificazione che permette di viaggiare liberamente perché indica o meno la vaccinazione completa, la guarigione dal Covid o il possesso di un tampone negativo certificato. Si pensa di esibirlo per entrare nei bar, nei ristoranti al chiuso e per l’utilizzo dei mezzi di trasporto. Ma cosa ne sarà: green pass economia a rischio?
Molti italiani ancora non hanno il vaccino e i tempi per i tamponi variano da regione a regione. Di queste possibili restrizioni, su turismo e lavoro.
Secondo i dati del governo in queste ore il 50% della popolazione italiana ha completato il ciclo vaccinale e può avere il Green Pass. Quindi un altro 50% della popolazione o dimostra di essersi curato il Covid, e per i guariti dal Covid non c’è certezza sul ricevimento di un certificato di negatività e in quali tempi, oppure fa un tampone. I tamponi sono a pagamento e la validità dura solo nelle 48 ore successive.
Il problema potrebbe presentarsi soprattutto se si è in salute, ma in vacanza in regioni diverse dalla propria e questa è improvvisamente diventata arancione o rossa. I negativi devono dimostrare di esserlo con un tampone. Come faranno le regioni di accoglienza dei turisti, diventate improvvisamente a rischio o con focolai, a gestire migliaia di persone non positive che vogliono tornarsene a casa.
Si prevedono 22 milioni di connazionali in vacanza dentro i confini italiani. Secondo l’Istat il 18% dei turisti vive nel Nord, area che origina il maggior numero di viaggi e il 14ì5% nel Centro, mentre le quote più basse riguardano i turisti residenti al Sud e nelle Isole. Toscana, Emilia-Romagna, Trentino, Lombardia e Veneto sono le regioni più visitate, alle quali si aggiunge la Campania. Queste regioni accolgono molti spostamenti interni. Tra il 50% e il 60% degli italiani l’Italia Centro e Sud.
In molte farmacie bisogna prenotarsi in tempo almeno una settimana prima. La risposta poi si ottiene entro qualche giorno. In alcune farmacie c’è ampia possibilità di fare i tamponi ma bisogna prenotarsi una settimana prima.
La questione più importante è l’aumento di chi si dovrà fare improvvisamente un tampone molcecolare o un test rapido, per un cambio di colore della regione e infine la difficoltà delle strutture sui territori, soprattutto quelle delle province avere le risposte alle domande in tempi brevi. Il problema di restare bloccati, potrebbe procurare una difficile gestione e l’utilizzo errato di un sistema, il Green Pass economia, che doveve agevolare la mobilità. Potrebbe diventare un mezzo per discriminare chi non si è voluto vaccinare o non l’ha potuto fare e non per agevolare la crisi già in atto.