Un terremoto di magnitudo 6.8 è stato segnalato sulla costa occidentale del Peloponneso, in Grecia, a 38 km a sud si Zante. Le scosse sono state avvertite alle 00:54 ora italiana, a 10 km di profondità.
Il movimento telurrico è arrivato fino al sud Italia, soprattutto in Sicilia orientale, Calabria e Puglia. Non sono mancate segnalazioni neanche da Napoli.
Dichiarata l’allerta arancio per le coste adriatiche meridionali: l’Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) ha raccomandato massima prudenza nelle aree costiere e nei porti di Calabria, Basilicata, Puglia e Sicilia ionica per le probabili variazioni del livello del mare. Fortunatamente, l’allarme è poi rientrato. In Grecia è stata diffusa l’allerta tsunami.
Nelle zone di Capo di Leuca e di Otranto è stato registrato un aumento di mezzo metro del livello del mare. Più di cento telefonate sono arrivate ai vigili del fuoco di Lecce, a causa della grande paura generata dalle scosse, avvertite maggiormente da coloro che si trovavano ai piani alti.
Oltre alla Grecia e all’Italia, il sisma ha colpito anche l’Albania e Malta. I danni più gravi comunque si sono avuti sull’isola di Zante, dove la corrente elettrica è venuta a mancare per ore. Ciò ovviamente ha complicato non poco le operazioni, come dichiarato anche da Spyros Georgiou, portavoce della protezione civile: “Stiamo controllando tutti i villaggi dell’isola, dove ci sono numerosi vecchi edifici. I tecnici sono al lavoro per ripristinare al più presto l’energia elettrica”.
Tra i danni registrati, il crollo di una torre di un antico monastero in una delle isole Strofadi e di una parte di una chiesa della città costiera di Pyrgos. Leso anche un monumento bizantino del XII secolo su una piccola isola in prossimità di Zante.