22.5 C
Napoli
sabato, 3 Giugno 2023

Gragnano: rientra l’allarme per il Vernotico

Da non perdere

Allarme rientrato per la colorazione verde fluorescente assunta dal fiume Vernotico lo scorso mese. Ma come giustificare gli altri colori? Prima blu, poi nero ed infine rosso, sono solo alcune delle tonalità che hanno reso il fievole corso d’acqua gragnanese un profluvio degno di nota da parte in primis dei cittadini, poi della Polizia di Stato e, dulcis in fundo, anche dei media. Pare che nei giorni precedenti al fattaccio, la Gori, impegnata nella gestione e nel controllo delle risorse idriche, abbia immesso nella circolazione del torrente una sostanza chimica, la fluoresceina, assolutamente innocua, non lesiva in alcun modo – essa presenta un grado di tossicità davvero molto basso – impiegata in campo ambientale per l’identificazione e la mappatura di corsi d’acqua sotterranei.

Dunque, si tratterebbe di un falso allarme, di una svista, di un insignificante malinteso. Peccato però, che non si possa dire lo stesso per tutti i casi precedenti, in cui l’allarmismo degli abitanti si è rivelato tutt’altro che infondato. A testimonianza di ciò, le iniziative prese dalla provincia, tra cui la chiusura di attività ritenute responsabili dell’inquinamento della Valle dei Mulini, che fa da cornice al fiume Vernotico nel suo incerto andamento.

Dalle massime di Talete,  “L’acqua è la sostanza da cui traggono origine tutte le cose; la sua scorrevolezza spiega anche i mutamenti delle cose stesse” o di Gyorgyi  “ L’acqua è la materia della vita. E’ matrice, madre e mezzo. Non esiste vita senza acqua”, si evincono i motivi per i quali la valle ha costituito da sempre una fonte insostituibile di vita ed è sempre per queste stesse ragioni, che oggi, un numero crescente di volontari è coinvolto in quello che è un progetto di rinascita e riabilitazione della Valle, a ferma memoria di ciò che essa ha simboleggiato in passato, per i lavoratori, per le famiglie e per l’economia del paese.

Purtroppo, alcuni abitanti del paese pastaio continuano a lamentare la disattenzione delle istituzioni. «Non mancano gli intoppi, gli imprevisti e i soprusi di chi continua a remare contro, di chi guarda al proprio interesse e non al bene comune, di chi non pensa in grande, ma si limita a redigere esclusivamente il proprio tornaconto» affermano alcuni abitanti della zona. Il fenomeno degli scarichi liquidi, rappresenta al momento un disagio per chi abita la Valle, ma costituisce un potenziale fenomeno d’innesco per un disastro ambientale senza fine. Fortuna che chi ha a cuore la salvaguardia e la tutela dell’ambiente è in grado di dare man forte ad una situazione che pare continui a fare un passo avanti e due indietro. E’ una sorta di risposta omeostatica, quella messa in piedi dagli “environment heroes” perché sembra facciano di tutto per ripristinare l’ordine e la stabilità, ogni qualvolta l’equilibrio tenda a vacillare, ogni qualvolta –  come affermano i mattinieri della Valle –  «all’alba, al posto di un rigoglioso cespuglio cinabro, compaia qualche sacco di rifiuti abbandonato, ogni qualvolta la cromatura del fiume si discosti di all’incirca una decina di tonalità dal colore proprio cristallino dell’acqua. Ogni volta che, in maniera del tutto incosciente, qualcuno riversa sostanze tossiche nei fiumi, come fossero aranciata in un bicchiere».

Giunti a questo punto i cittadini pensano che «ai responsabili di questo scempio rimanga la coscienza lercia e lurida, un po’ come l’ambiente che han cagionato, in cui si rispecchia puntigliosamente il loro ego». A noi ambientalisti, invece, rimane la convinzione che gli stessi, l’estate ventura, nuoteranno nelle acque che da soli hanno inquinato. Quando si dice il karma.

Marianna DEL SORBO

image_pdfimage_print

Ultimi articoli