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Governo Draghi: slitta la nomina dei sottosegretari. La partita è ancora aperta

Ancora apertissima la partita dei sottosegretari. I nomi e la rosa dei possibili candidati a questi prestigiosi incarichi tarda ad arrivare.

Il problema però non sembrerebbe provenire dal mettere d’accordo la variegata maggioranza di governo. Le difficoltà sarebbero, infatti, già interne ai singoli partiti per trovare un nome che accontenti tutti.

Quello che resta sicuro è che la maggior parte dei sottosegretari dovrà appartenere al gentil sesso, Palazzo Chigi ha fatto sapere che la quota rosa del sottogoverno sarà superiore al 60%, quindi oltre la metà dei posti disponibili.

Compito di far quadrare i conti e combaciare i pezzi di questo intricato puzzle che è stato affidato a Roberto Garofoli, sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

Ma quali sono i nodi da sciogliere?

Non solo problemi politici, ma anche tecnici. Infatti, lo “Spacchettamento” dei vari ministeri ha creato non pochi ostacoli organizzativi.

Dal punto di vista politico,sembrerebbero M5s e PD ad avere problemi maggiori nell’individuare una rosa di nomi da consegnare a Garofoli.

I dem devono fare i conti con la polemica interna che si è creata dopo le nomine, tutte maschili, dei ministri. Una questione che, stando alle parole del segretario Nicola Zingaretti, deve essere superata al più presto. La presidente del partito Valentina Cuppi ha chiesto che l’argomento venga trattato nella prossima   direzione del partito in programma giovedì 25. Questo, però,  vorrebbe dire che prima di quella data non si arriverebbe alla nomina dei sottosegretari. Al momento nomi in lizza per questi ruoli sarebbero le sottosegretarie uscenti Alessia Morani, Simona Malpezzi, Sandra Zampa, Anna Ascani, Lorenza Bonaccorsi ma anche Marianna Madia e Cecilia D’Elia, presidente della conferenza nazionale delle donne del Pd. Inoltre i democratici vorrebbero confermati anche Matteo Mauri all’Interno, Antonio Misiani al Mef e Roberto Morassut all’Ambiente.

Nel Movimento 5 stelle c’è invece da fare i conti con le espulsioni dei dissidenti al voto di fiducia. In tutto per i pentastellati ci sono tra i  10 e i 12 scranni del sottogoverno. Tra i nomi “papabili” Laura Castelli, Stefano Buffagni, Giancarlo Cancelleri, Pierpaolo Sileri, Angelo Tofalo.

Lega e Forza Italia hanno già presentato le loro liste.  Ecco i nomi presentati: Stefano Candiani agli Interni, Massimo Bitonci all’Economia, Lucia Bergonzoni alla Cultura, Edoardo Rixi alle Infrastrutture, Claudio Durigon al Lavoro, Centinaio all’Agricoltura, Vanna Gavia all’ambiente. A Forza Italia dovrebbero spettare secondo le previsioni dei beninformati tra i 6 e i 7 sottosegretari: agli Esteri Valentino Valentini, Andrea Mandelli alla Sanità, Francesco Battistoni all’Agricoltura, Francesco Paolo Sisto alla Giustizia, Gilberto Pichetto Fratin all’Economia, Maria Alessandra Gallone all’Istruzione. E ancora Giorgio Mulè.

L’obbiettivo è quello di chiudere entro domani mercoledì 24 febbraio, ma non si escludono ulteriori ritardi.