20.1 C
Napoli
giovedì, 8 Giugno 2023

Google concede il diritto all’oblio

Da non perdere

In seguito alla sentenza della Corte di Giustizia Europea del 13 maggio scorso, Larry Page, uno dei fondatori di Google, ha deciso di mettere online un modulo col quale gli utenti europei possono richiedere di eliminare tutti i risultati delle ricerche che contengano il loro nome qualora tali risultati siano inadeguati, irrilevanti o non più rilevanti, o eccessivi in relazione agli scopi per cui sono stati pubblicati.

La sentenza della Corte di Giustizia Europea è arrivata dopo una lunga battaglia legale che ha iniziato un cittadino spagnolo contro il colosso statunitense di servizi online. Il motivo di tale questione giudiziaria è che l’utente navigando su internet, attraverso un link, si è visto menzionare in una notizia che richiamava un caso in cui era stato coinvolto 10 anni prima. Dopo un primo acceso dibattito sul web, la disputa si è spostata in tribunale e la Corte di Giustizia Europea, esaminando il caso, ha riconosciuto all’utente il diritto all’oblio, si tratta di un particolare diritto legale che garantisce la non diffusione, senza precise giustificazioni, di precedenti pregiudizievoli dell’onore di una persona.

Dopo questa sentenza anche un gigante come Google è costretto a piegarsi alla legge e da oggi chiunque voglia ‘essere dimenticato’ sul web può tranquillamente farlo attraverso alcuni semplici passaggi. Innanzitutto per inviare la richiesta di eliminare alcuni link che ledono la nostra persona, basta aprire la pagina di supporto di Google e identificarsi attraverso il proprio documento d’identità e la firma elettronica digitale. L’identificazione digitale è una misura cautelare necessaria per prevenire richieste di rimozione fraudolente da parte di persone che si spacciano per qualcun altro, per evitare eventuali sabotaggi della concorrenza e impedire furti di informazioni. Una volta effettuato il ‘riconoscimento digitale’ è possibile indicare quei link che desideriamo eliminare dai risultati delle ricerche sul browser quando nella pagina compare anche il nostro nome, ovviamente bisogna motivare tale richiesta. Dopo aver compilato il modulo, la cancellazione dei link da noi indicati non verrà fatta automaticamente ma Google si riserva di verificare se davvero esistono i requisiti per il diritto all’oblio o se, invece, non ci sono ragioni di pubblico interesse per negare questo diritto, un esempio è il caso di utenti condannati per frodi o per negligenze professionali.

E’ prevista una notevole quantità di domande, secondo le prime stime siamo già a 12mila richieste, per questo motivo Google ha messo a disposizione degli utenti un intero staff addetto al solo controllo delle richieste, inoltre è in lavorazione un processo per automatizzare e rendere più veloce l’iter della pratica.

image_pdfimage_print

Ultimi articoli