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domenica, 1 Ottobre 2023

E’ Google il brand che vale di più al mondo

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Gaetano Mavilla
Gaetano Mavilla
Collaboratore XXI Secolo. Maturità classica; laurea in Relazioni Internazionali; ama dare concretezza al suo genio scrivendo, che sia scrittura giornalistica o prosa da romanzo. Figura professionale duttile, con parecchie frecce al suo arco.

Google 159, Apple 148. Sembrano i numeri di un gioco, di una classifica su scala numerica e invece parliamo di valutazioni in miliardi di dollari: 159 quelli del motore di ricerca più famoso e usato al mondo, che dal 2007 a oggi ha visto accrescere il proprio valore di 65 miliardi (+40%); ‘soltanto’ 148 invece per la Apple. Queste sono le prime due posizioni di una speciale classifica, che ogni anno viene stilata dal Millward Brown Optimor, riguardante i primi 100 marchi al mondo.

Da questa classifica vien fuori un forte ottimismo, infatti a differenza degli scorsi anni, il 2014 sembra essere davvero quello buono per rialzare la testa dopo anni di recessione economica e di sfiducia di cui molti mercati avevano purtroppo preso atto. Sono soprattutto i mercati dei paesi sviluppati, più che quelli in via di sviluppo, a dettare la linea: i marchi statunitensi ed europei hanno tutti evidenziato un aumento di valore, mentre brand cinesi e africani sono registrati in ribasso; assenti in questa classifica marchi indiani.

Per la prima volta fanno la loro comparsa in questa speciale classifica Twitter e Linkedln, posizionati al 71° e 78° posto, con 13,8 e 12,4 miliardi di dollari. Rispetto all’anno scorso, il valore complessivo dei cento marchi in classifica tocca la fantascientifica cifra di 2900 miliardi di dollari, +12% . Gucci Prada, tracce quindi di Italia in queste inverosimili valutazioni, si impongono come i marchi ‘più sexy’ dell’alta moda; Facebook e H&M i marchi più simpatici; come detto in precedenza, il brand che vale di più è Google.

Il settore della tecnologia (827 miliardi) e quello della finanza ( 584 miliardi), rappresentano i settori più ricchi, ma Il potere dei brand è cresciuto in modo considerevole dalla recessione e molti consumatori acquistano solo sulla bontà del marchio, afferma la BrandZ in merito a uno studio condotto proprio per interpretare i numeri della classifica del Millward Brown Optimor: ebbene, quest’anno emerge come dato senz’altro più significativo il rafforzamento della globalizzazione con i marchi occidentali, tornati di nuovo protagonisti dopo la crisi economica.

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