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Google assistant, registrate richieste

Alcuni dipendenti Google ascoltano le registrazioni delle conversazioni con Google Assistant, il noto assistente virtuale supportato da smartphone e dispositivi domestici.

Le prime indiscrezioni al riguardo giungono dal Belgio e dall’Olanda, ma bisogna ricordare che esistono migliaia di dipendenti Google in tutto il mondo che utilizzano questo particolare sistema.

Occorre poi precisare che i dipendenti Google non ascoltano attivamente le conversazioni degli utenti, ma solo quelle che vengono memorizzate dall’interazione con Google Assistant. 

Per Google, tali registrazioni sono importanti per migliorare il motore di ricerca e le performance del supporto. 

La domanda è se tutto ciò sia lecito,  la risposta è semplice. Nell’accettazione dei termini di servizio di Google si può leggere:

Alcuni dei nostri Servizi consentono di caricare, trasmettere, memorizzare, inviare o ricevere contenuti. L’utente mantiene gli eventuali diritti di proprietà intellettuale detenuti su tali contenuti. In breve, ciò che appartiene all’utente resta di sua proprietà.

Quando l’utente carica, trasmette, memorizza, invia o riceve contenuti da o tramite i nostri Servizi, concede a Google (e ai partner con cui collaboriamo) una licenza globale per utilizzare, ospitare, memorizzare, riprodurre, modificare, creare opere derivate (come quelle derivanti da traduzioni, adattamenti o altre modifiche apportate in modo tale che i contenuti funzionino al meglio con i nostri Servizi), comunicare, pubblicare, eseguire pubblicamente, visualizzare pubblicamente e distribuire i suddetti contenuti. I diritti che concede con questa licenza riguardano lo scopo limitato di utilizzare, promuovere e migliorare i nostri Servizi e di svilupparne di nuovi.

Google si arriva il diritto di utilizzare le conversazioni per “migliorare i nostri Servizi e di svilupparne di nuovi“.

La situazione cambia ancora qualora ci si riferisse alle registrazioni casuali, le quali non dovrebbero essere coperte dai termini di servizio.

Google ha già risposto alle pesanti accuse, tramite un portavoce della divisione belga di Google, il quale ha dichiarato “Utilizziamo trascrizioni di un piccolo numero di file audio; si tratta di un lavoro cruciale per lo sviluppo di prodotti quali Google Assistant“. 

 

Emanuele Marino
Emanuele Marino
Giornalista pubblicista, nonché studente universitario iscritto alla facoltà di Lettere Moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II