Otto specchi rotondi sono collocati all’interno della Cappella Sansevero: si tratta del personale contributo dell’artista belga Ann Veronica Janssens alla già incredibile bellezza di questo capolavoro dell’architettura sacra. L’installazione è visitabile fino al 27 giugno pagando il regolare prezzo del biglietto.
E’ da sempre considerato uno dei luoghi simbolo dell’arte a Napoli e meta prediletta dei turisti ansiosi di vedere da vicino la celebre opera del Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino: la Cappella Sansevero ha recentemente aperto le porte ad una nuova iniziativa che mira a valorizzare le bellezze barocche dello scrigno dei Di Sangro. Otto specchi di diverso diametro riflettono gli affreschi della volta dipinta da Francesco Maria Russo nel 1749 dal titolo Gloria del Paradiso. In una nuova prospettiva, l’occhio dello spettatore non si eleva per cogliere le linee e i disegni del soffitto ma viene attirato verso il basso dalle immagini riflesse dalle lenti sul pavimento. La volta barocca viene quindi evidenziata in tutto il suo splendore permettendo al visitatore che entra nel museo di concentrare la sua attenzione sulla moltitudine di forme e colori generando di volta in volta un effetto di meraviglia.

Sembra essere questo infatti l’intento dell’evento inserito nella rassegna MeravigliArti che ha organizzato numerosi appuntamenti dedicati anche a letteratura, musica e teatro. Il progetto espositivo della Janssens è stato realizzato con Laurent Jacob in collaborazione con la galleria Alfonso Artiaco ed è da ritenersi un ‘continuum’ con il precedente lavoro della scultrice che espone in tutto il mondo le sue opere di luce realizzate principalmente con vetri e specchi.
La Cappella Sansevero è anche conosciuta come Chiesa di Santa Maria della Pietà perché venne commissionata nel 1490 da Giovan Francesco di Sangro per ricoverarvi un’immagine della Pietà ritenuta miracolosa. Oggi la cappella viene ricordata soprattutto perché uno degli esempi più raffinati dell’arte napoletana del 18esimo secolo nonché luogo di mistero per la cripta che ospita le Macchine Anatomiche del Principe Raimondo di Sangro. Tra gli straordinari esempi artistici che è possibile ammirare all’interno del museo vi sono le sculture de Il Disinganno di Francesco Queirolo e La Pudicizia di Antonio Corradini ai lati dell’altare maggiore, Il Sepolcro di Cecco di Sangro di Francesco Celebrano e la nota opera del Cristo Velato, da sempre ammirata per l’eccezionale realismo. Gli specchi di Janssen si inseriscono, dunque, in un progetto ampio messo in atto dal Comune durante il Maggio dei Monumenti che prevede la valorizzazione del patrimonio artistico partenopeo attraverso artisti contemporanei. Quest’unione antico-moderno diventa quindi un mezzo per far guardare alla città con nuovi occhi.