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Gli abbracci: un beneficio negato da troppo tempo

Gli abbracci sono una piccola parte della nostra quotidianità che ormai è stata stravolta da troppo tempo. Infatti, come tanti altre abitudini apparentemente scontate, appena é stars negata, ne abbiamo subito sentito la mancanza.

Ma c’è più di una semplice mancanza di abitudine in un abbraccio. Non ci siamo mai chiesti cosa effettivamente significa un abbraccio, perché quando lo riceviamo, o quando lo doniamo ci sentiamo bene?

La risposta a questa domanda la dà la scienza, secondo la quale abbracciarsi fa bene alla mente e al corpo. Infatti, i benefici ricavati da un abbraccio non sono solo morali, ma anche fisici.

Il contatto che avviene grazie all’abbraccio stimola un gruppo di nervi chiamati “Afferenti C-tattili” ed è grazie a loro che che ci fa sentire bene e fa sì che il nostro organismo rilasci ossitocina (l’ormone fondamentale nelle relazioni sociali e per rallentare il battito cardiaco e diminuire i livelli di ansia e stress) ed endorfine, connesse al piacere e al benessere.

Secondo alcuni studi, abbracciare qualcuno riduce il livello di cortisolo nel sangue, l’ormone che viene prodotto in situazioni di stress. Infatti, questo lungo periodo passato distanti, con importanti limitazioni, senza gli abbracci da donare o da “prendere”, rischia di lasciare importanti ricadute psicologiche, soprattutto per coloro che vivono da soli.

L’astinenza da tocco altrui ha un nome scientifico preciso: “skin hunger” (letteralmente “fame di pelle”). Il bisogno di contatto fisico è una necessità biologica primaria, per questo i bambini appena nati vengono appoggiati al petto nudo dei genitori.

Questo bisogno accompagna attraverso l’età adulta, come ad esempio la stretta di mano smorza la tensione prima di una riunione, la pacca sulla spalla rassicura durante un test o un esame, il cinque battuto durante il timeout rafforza il senso di appartenenza alla squadra.

Soprattutto, come già spiegato, il tocco abbassa i livelli degli ormoni dello stress come il cortisolo: è per questo che quando siamo spaventati cerchiamo istintivamente la mano di chi é accanto. Alti livelli di cortisolo influiscono negativamente sul sistema immunitario, perché abbattono i linfociti che riconoscono e attaccano le cellule colpite da tumori o infezioni virali.

Dunque, ne abbiamo risentito tutti di questa pandemia, dall’economia, ai rapporti sociali, alla normale conduzione di vita quotidiana. Il tocco umano, il calore dell’altro, in poche parole, gli abbracci, erano scontati, adesso invece sono una necessità.