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mercoledì, 4 Ottobre 2023

Giornata Mondiale Sicurezza sul Lavoro

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Speranza Papasidero
Speranza Papasidero
Collaboratore XXI Secolo. 24 anni, studentessa alla facoltà di Lettere Moderne della Federico II, Napoli. Ama perdersi per ore nelle pagine di romanzi e racconti, adora i gatti e sogna di diventare giornalista, editore e scrittrice.

Ogni anno il 28 aprile si celebra la Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza sul lavoro, indetta dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro. Lo scopo principale è quello di richiamare l’attenzione sull’importanza della prevenzione degli incidenti sul lavoro e soprattutto quello di ricordare le vittime, purtroppo ancora tante nel 2014, uccise dalla mancanza della necessaria applicazione delle norme di sicurezza. I temi del 2014 sono “Salute e Sicurezza nell’utilizzo di prodotti chimici sul lavoro” e “Stress sul lavoro”.

Vengono chiamate “morti bianche” quelle dei lavoratori usciti di casa per svolgere le proprie mansioni quotidiane per poi non farvi mai più ritorno. Sono sempre più numerosi i casi di tragici decessi avvenuti a causa della mancanza di applicazione di semplici e obbligatorie norme di sicurezza e prevenzione di incidenti sul posto di lavoro. Secondo l’osservatorio indipendente di Bologna, i morti sul lavoro in Italia dall’inizio di quest’anno sarebbero 169, il 20% in più rispetto alla percentuale di persone decedute sul lavoro nello stesso arco di tempo l’anno scorso.

Bisognerebbe inoltre, per avere un quadro completo della situazione, tenere in considerazione anche l’altissima percentuale di infortuni non mortali sul lavoro, causati da una mancanza di prevenzione antinfortunistica dovuta all’incidenza sempre più forte del lavoro nero, che solo in Sicilia, per citare un esempio, conta il 50% degli occupati. Il segretario della Filca Cisl Sicilia, Santino Barbera, si è scagliato contro chi avrebbe dovuto già da tempo intervenire, affermando che “i cantieri edili in regola si possono contare sulle dita di una mano, con enorme rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori impegnati. Gli organismi competenti e la classe politica, pur essendo a conoscenza del problema, non incentivano i controlli per affermare le leggi e i diritti dei lavoratori, né per il recupero di grosse sacche di evasione fiscale e contributiva, che il lavoro nero arreca alle casse dello stato e a tutti i contribuenti onesti. E’ ora di andare oltre la retorica d’occasione e le dichiarazioni di buoni intenti. Le istituzioni si attivino per aumentare i controlli sui luoghi di lavoro”. L’osservatorio di Bologna il 1 maggio porterà il lutto al braccio in segno di protesta contro l’indifferenza delle Istituzioni.

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