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Giornata Mondiale contro l’AIDS: quali sono i progressi attuali?

Il 1 dicembre di ogni anno viene celebra la Giornata Mondiale contro l’AIDS, una tradizionale e fondamentale ricorrenza per la medicina e per l’intera società.In particolare, in un momento delicato come quello attuale, in cui l’attenzione è comprensibilmente rivolta alla allarmante pandemia da COVID-19, la diffusione del virus dell’HIV è ancora molto preoccupante.

L’AIDS ha indiscriminatamente mietuto 33 milioni di vittime fino ad ora, mentre sono almeno 38 milioni le persone che alla fine del 2019 risultavano sieropositive. Lo stesso anno, le vittime per malattie opportunistiche legate all’AIDS, nel mondo, sono state oltre 690mila. Numeri in netto miglioramento e che lasciano ben sperare, seppure a fronte del triste primato di 1,1 milioni di decessi del 2010, ma che sicuramente non rappresentano la sconfitta definitiva del virus. Nel mondo, ogni 100 secondi un ragazzo al di sotto dei 20 anni d’età contrae l’HIV.

Due terzi delle persone sieropositive (25,7 milioni) risiede in Africa: ogni settimana tante giovani donne, tra i 15 e i 24 anni, contraggono l’infezione. In quest’area così nuociuta, un’interruzione di sei mesi delle terapie che scongiurano l’AIDS (ovvero la profonda immunodepressione provocata dall’infezione da HIV non adeguatamente trattata) prefigura uno scenario con 500.000 morti in più tra il 2020 e 2021. Per tale ragione, si teme che il mancato accesso ai servizi sanitari causato dalla pandemia CoViD-19 possa sortire effetti devastanti per i pazienti sieropositivi.

Sono oramai trascorsi 40 anni dal 1981, ed i progressi fatti in materia di conoscenza delle strategie di prevenzione e trattamento dell’infezione da HIV sono enormi. Nonostante questo, l’epidemia stenta a perdere terreno, così come lo stigma, i timori e la disinformazione ad essa legati.

Se trent’anni fa negli Stati Uniti l’AIDS rappresentava la prima causa di morte tra le fascie d’età più giovani, ad oggi, gli individui affetti da HIV hanno la possibilità di tenere sotto controllo la propria condizione come una malattia cronica e raggiungere, nel caso in cui terapia venga somministrata per tempo, una speranza di vita sovrapponibile a quella di individui non sieropositivi. Un tale risultato è ascrivibile soprattutto alle campagne di prevenzione, alle diagnosi precoci, alle terapie antiretrovirali e al trattamento delle infezioni correlate.

Nondimento, lo stigma sociale e condizioni di povertà, promulgano un aumento d’espozione alle situazioni di rischio, rendendo difficoltoso l’accesso a test ed a trattementi terapeutici.

Durante il corso del 2019, il 68% degli adulti e il 53% dei bambini affetti da HIV ha avuto accesso alla terapia antiretrovirale (ART). Le ART costituiscono una combinazione di farmaci in grado di inibire il virus ed impedire la sua moltiplicazione all’interno dell’organismo, diminuendo il rischio di trasmissione, tanto tra partner sessuali, che dalla madre al bambino durante la gravidanza, il parto e l’allattamento.

Secondo l’OMS, le categorie più vulnerabili sono rappresentate da:

  • gli uomini che praticano rapporti sessuali con altri uomini;
  • le persone che fanno utilizzo di droghe iniettabili;
  • i detenuti;
  • i lavoratori sessuali ed i loro clienti;
  • le giovani donne di alcune aree africane.

Il 60% di tutte le nuove infezioni, comprese entro il 49esimo anno di età, avviene fra questi gruppi di popolazione ed i loro partner sessuali.

LA PREVENZIONE PRIMA DI TUTTO

Per la definitiva sconfitta dell’HIV occorrerebbe un vaccino. Tuttavia, nonostante decenni di ricerca scientifica, non è ancora stato trovato. Questo è particolarmente imputabile alla capacità del virus dell’HIV di mimetizzare l’antigene, il contraddistintivo proteico che scatena le difese immunitarie. Fortunatamente, sono svariate le sperimentazioni cliniche in corso e le nuove terapie ad esame.

L’HIV e l’AIDS si possono facilmente scongiurare con il costante e corretto utilizzo dei preservativi, che previene il rischio di contrarre l’HIV e le altre malattie sessualmente trasmissibili.