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Gianni Alemanno condannato a sei anni di carcere

La sentenza per Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma, è più pesante rispetto alla richiesta dell’accusa; il pm Luca Tescaroli, infatti, aveva chiesto per l’ex sindaco cinque anni di carcere. Secondo la procura, Alemanno avrebbe percepito oltre 200mila euro senza averne titolo, da Salvatore Buzzi e da terzi, in accordo con lo stesso, buona parte dei quali attraverso la fondazione Nuova Italia da lui presieduta.

Le accuse per Gianni Alemanno sono di corruzione e finanziamento illecito, nell’ambito del processo di Mafia Capitale. A disporre la condanna i giudici della seconda sezione collegiale del tribunale romano, che hanno disposto la confisca di 298mila euro.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Salvatore Buzzi, in accordo con Massimo Carminati, avrebbe pagato delle somme particolarmente ingenti, per la nomina di dirigenti in Ama e per pilotare l’appalto della municipalizzata stessa, ma anche per far in modo che fossero sbloccati i crediti che Buzzi vantava con la pubblica amministrazione, Ama e Eur spa.

I fatti risalgono al periodo tra il 2012 e il 2014: l’ex ministro avrebbe ricevuto dall’imprenditore Salvatore Buzzi in accordo con Massimo Carminati, 223.500 euro, dei quali il pm Tescaroli ha chiesto la confisca.

Immediata la presa di posizione del Movimento 5 Stelle in Campidoglio, i quali hanno dichiarato: “Indipendentemente da quale sarà il risvolto nei successivi gradi di giudizio, questa sentenza accende per l’ennesima volta i riflettori su Mafia Capitale, non dobbiamo dimenticare che la mafia ha distrutto Roma”.

Alemanno è stato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e per due anni non potrà contrattare con la pubblica amministrazione. Il tribunale ha anche disposto l’interdizione legale per tutta la durata della pena. L’ex sindaco Gianni Alemanno, è stato condannato a risarcire Ama ma anche Roma Capitale e a versare una provvisionale di 50mila euro per entrambe le parti civili. Tra le pene accessorie c’è anche la confisca di 298.500 euro.Il pm aveva chiesto la confisca di 223 mila euro.

Gianni Alemanno, ha atteso il verdetto, e ha poi dichiarato: “Una sentenza sbagliata. Ricorreremo sicuramente in appello dopo aver letto le motivazioni. Io sono innocente l’ho detto sempre e lo ribadirò davanti ai giudici di secondo grado”.

Detto ciò, non resta altro da fare che attendere gli altri gradi di giudizio.