Un traffico da centinaia di chili di eroina, trasportati, attraverso il mare dall’Iran e scaricati nel porto della città italiana di Genova all’interno di containers sono stati scoperti e sequestrati dalla Polizia.
L’operazione di polizia, in cui ha collaborato anche l’Agenzia delle Dogane, dopo la fine delle indagini si è resa protagonista del più grande sequestro di sostanze stupefacenti degli ultimi 20 anni; ben 270 kg di eroina sono stati, infatti, trovati e posti sotto sequestro dalle forze dell’ordine.
L’indagine, che è stata coordinata dal DDA, Direzione distrettuale antimafia, è nata dallo scambio di informazioni utili tra la Direzione centrale antidroga e il Servizio centrale operativo (SCO).
Attraverso tali informazioni e una volta eseguito il sequestro, la polizia ha organizzato e messo in atto la prima consegna “pilotata” di eroina, fuori dal nostro Paese, grazie anche all’ausilio del Servizio di cooperazione internazionale di polizia e di Eurojust, agenzia europea composta da un procuratore o da un ufficiale di polizia per ogni stato membro.
L’operazione, conclusasi in Olanda con l’arresto di due persone, ha coinvolto anche le forze dell’ordine e giudiziarie di Svizzera, Francia e Belgio.
Dinanzi a notizie di tale portata, l’Italia sembra tornare indietro di oltre un trentennio.
Infatti, ancora sembra presente quell’immane tragedia che ha coinvolto la nostra gioventù vissuta tra gli anni 70′ e 80′, in cui vi fu il vero boom “dell’eroina”.
Ad oggi, grazie anche al basso costo della sostanza ed al cosiddetto taglio della stessa, questa riesce ad essere profittevole sia per i consumatori della generazione odierna, sia per la criminalità organizzata, da sempre in lotta per trarre grandi guadagni dall’import e dallo smercio delle sostanze stupefacenti.