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I geni napoletani della robotica sbarcano negli USA

I “geni” nel linguaggio comune possono essere intesi sia come elementi costitutivi del corredo cromosomico umano sia in quanto plurale di “genio”. Oggi come non mai i due termini si fondono e si ripartiscono equamente all’interno del genoma di tre giovanissimi ragazzi napoletani.

L’estro, la scienza, il coraggio, l’intraprendenza e la genialità, appunto, hanno nomi e cognomi, quelli di Mauro D’Alò, Davide Di Pierro e Luigi Picarella, tutti frequentanti il 4° anno di liceo presso l’Istituto Tecnico Industriale “Augusto Righi”.

Le qualità e le conoscenze nel campo della robotica e dell’ingegneria dei tre geni erano indiscusse già in tempi non sospetti. I genitori dei ragazzi e il dirigente scolastico Vittoria Rinaldi sono stati i comburenti che hanno innescato una reazione esplosiva e dagli effetti lietissimi e assolutamente imprevedibili nel momento in cui hanno promosso l’iniziativa dei giovani quali candidati al concorso “Zero Robotics” , indetto dal Massachusetts Institute of Technology (MIT) e dalla National Aereonautics and Space Administration (NASA).

Solamente nella giornata di ieri il Righi di Fuorigrotta è venuto a conoscenza del risultato strabiliante ottenuto da D’Alò, Di Pierro e Picarella, ossia il secondo posto assoluto del contest prevalendo su studenti appartenenti a ben 175 scuole provenienti da ogni angolo del globo, alcuni di questi più “quotati” in quanto alle spalle disponevano di influenti sponsor tra cui la Apple. I compagni di classe e il corpo docenti hanno manifestato tutta la propria giustificata euforia portandoli in trionfo.

Così il percorso iniziato a metà dell’anno in corso dai tre geni napoletani pareva dunque delinearsi in discesa in vista della finale di Boston che si terrà a metà gennaio 2019. Purtroppo, di fatto, la solita questione inerente la mancanza di fondi avrebbe potuto relegare i prodigiosi studenti a guardare la finale da casa. Le spese di viaggio da sostenere verso gli USA ammontavano a circa diecimila euro, cifra che le famiglie degli studenti del Righi non potevano concedersi come del resto l’istituto stesso.

La carenza di somme di denaro che avrebbe potuto (e dovuto) essere impiegato per un nobile quanto prestigioso scopo già in passato aveva impedito proprio ai geni del Righi di prender parte alla finalissima, tuttavia la storia (intesa come avvenimenti storici) è nota per i suoi cambiamenti e mutazioni, talvolta repentini. L’evoluzione di questa vicenda, che avrebbe potuto avere nuovamente margini scabrosi, ha ottenuto, invece, un risvolto tanto positivo quanto insperato.

Dal momento che un evento di tali proporzioni, per la natura mondiale della gara e per le onorificenze di cui potrebbero fregiarsi queste giovani menti e l’Italia intera, ha fatto sì che personalità illustri del mondo della politica, dell’informazione e dell’imprenditoria garantissero i fondi necessari allo “sbarco” dei geni napoletani negli USA.

I benefit sono stati concessi direttamente dalla redazione del TG3 e da uno dei fondatori della Brembo (azienda italiana per lo sviluppo di impianti frenanti per veicoli), Emilio Bombassei.

Indirettamente due tra le più alte cariche del mondo politico, Luigi Di Maio e il Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, hanno annunciato di voler “premiare l’impegno, l’estro e la scienza” dei tre giovani scienziati per consentire loro di coprire le spese di viaggio verso Boston.

Le circostanze hanno certamente sorriso a D’Alò, Di Pierro e Picarella, i quali anche con la compartecipazione di Radio 24 che ha lanciato l’hashtag #mandiamolialMIT , avranno la possibilità di salire, come tutta Italia auspica, sul gradino più alto del podio. Manca ancora un ultimo sforzo. Forza ragazzi.