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martedì, 30 Maggio 2023

Gaza, lanciati 12 raid e 2 razzi

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Questa notte sulla striscia di Gaza l’aviazione israeliana ha lanciato 12 raid. Fortunatamente sono solo state ferite lievemente 2 persone. Secondo i militari israeliani e secondo fonti della sicurezza palestinese, sarebbero 2 i razzi scagliati dal sistema di difesa di Israele, Iron Dome, il quale mirava ai siti di addestramento utilizzati dalle organizzazioni palestinesi. Poche ore prima, inoltre, nel nord della striscia di Gaza, un razzo lanciato verso Israele è esploso provocando la morte di una bambina di 4 anni e ferendo gravemente i suoi 3 fratelli. Si tratta del quarto attentato in poco più di 72 ore. Dall’inizio dell’anno sono stati lanciati oltre 200 missili dalla Striscia di Gaza, il doppio di quanti se ne erano contati in tutto il 2013.

La Striscia di Gaza è il territorio palestinese confinante con Israele ed Egitto e abitato dall’etnia araba che rivendica la sua appartenenza allo Stato palestinese. I raid e i morti provocati dagli attacchi sono praticamente all’ordine del giorno, tant’è vero che il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che “La nostra politica è chiara: uccidere chi si alza per ucciderci. I nemici di Israele non si fermano davanti a nulla, sono pronti ad attaccare civili e persino dei bambini”. La direzione di Hamas è stata convocata in consultazioni urgenti per prendere dei provvedimenti di fronte i continui attacchi. Il governo israeliano, da parte sua, accusa Hamas di aver destabilizzato la situazione. In particolare, sarebbero in corso dei contatti tra Hamas e Egitto per cercare di evitare che l’escalation di violenza già in atto possa continuare.

Negli ultimi giorni, a seguito dei continui attacchi militari, si fa sempre più utopica l’idea di una risoluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese: nonostante la Striscia di Gaza faccia parte della Palestina, è Israele a controllarne lo spazio aereo e i confini. Il conflitto Fatah-Hamas è la guerra civile palestinese che continua dal 2006 per l’assegnazione dei territori israliani. Entrambe le fazioni combattono contro lo Stato di Israele, la cui presenza in Palestina viene considerata illegittima. Ma se da un lato Hamas è un’organizzazione radicale islamica, dall’altro Fatah è membro consultivo dell’Internazionale Socialista. Nel 2006, con la vittoria elettorale di Hamas, la Comunità Europea ha bloccato i finanziamenti al governo palestinese. Ciò ha contribuito a fare esplodere uno scontro politico e armato tra Hamas e Fatah, la quale, in seguito a trattative, è stata reintrodotta nel governo palestinese. Il fine sarebbe quello di permettere di nuovo l’afflusso dei contributi finanziari concessi dalla Comunità e la ripresa di trattative.

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