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Raggiunto un accordo parziale al G20 di Napoli

Raggiunto un accordo sulla decarbonizzazione, fortemente atteso e per nulla scontato nel primo G20, che metteva insieme clima, transizione energetica e cambiamento climatico.

G20: raggiunto un accordo parziale

Un accordo atteso, raggiunto alla fine, dopo molte discussioni, anche grazie ai Paesi inizialmente restii, come India, Cina ed Arabia Saudita.

La necessità è chiara: bisogna riconvertire le forme di approvvigionamento energetico, da quelle fossili a quelle rinnovabili, per raggiungere il punto di emissioni zero entro il 2050.

Unanimità raggiunta su cinquantotto paragrafi tranne che su due, che andranno all’esame del prossimo G20, quello dei Capi di Stato e di Governo.

Al Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani il compito di limare gli aspetti “spinosi” dell’accordo.

“Quello che è successo oggi quattro mesi fa era impensabile. La curva di apprendimento è cambiata molto anche in seguito alle catastrofi naturali che stiamo vivendo, alcune delle quali impensabili in Europa”. Ha dichiarato tra le altre cose, il Ministro Cingolani.

Ricordiamo che fino a qualche tempo fa i punti di accordo, quindi transizione energetica, cambiamento climatico e clima, erano considerati settori separati, inavvicinabili e per molti aspetti, spesso evitati. 

Nonostante l’unanimità raggiunta, cosa non da poco, è importante sottolineare che proprio i due punti sui quali non è convenuto l’accordo, sono quelli relativi al clima.

In realtà, già dopo l’incontro tra il ministro Cingolani e l’inviato speciale Usa sul clima, John Kerry e un breve dialogo tra i due, nella tarda mattinata di ieri, era trapelata una forte difficoltà a portare avanti i negoziati, soprattutto su questi punti.

Ora, al termine di estenuanti dibattiti, l’obiettivo comune è innanzitutto quello di mantenere la temperatura ben al di sotto dei 2° e a proseguire gli sforzi per limitarla a 1,5° al di sopra dei livelli preindustriali. 

inoltre, i Paesi del G20 sono concordi sull’aumento degli aiuti ai Paesi in via di sviluppo affinché nessuno resti indietro. Centrale l’impegno finanziario da cento mila dollari, previsto già dall’Accordo di Parigi, con l’impegno ad aumentare i contributi ogni anno fino al 2025.

Una discussione mondiale quella proposta dal G20, che vede Napoli intesa come simbolo di cambiamento; la città infatti, potrebbe diventare simbolo di un cambiamento che per i prossimi cinquanta anni condurrebbe all’obiettivo cardine, ossia: emissioni zero.