I fumettisti italiani sono geniali e prolifici, ma restano nell’ombra, a causa dell’italica mentalità retrograda che associa il fumetto ai meno maturi.
Gli autori italiani sono da sempre un marchio di garanzia per chi ama le storie a strisce, ma nel belpaese questi ultimi sono ancora poco conosciuti, per via della scarsa considerazione che il popolo riserva al genere fumetto.
In Italia, ciò nonostante, esistono cult come Dylan Dog, fumetto creato da Tiziano Sclavi che riporta le pazzesche disavventure dell’indagatore dell’incubo, Dylan appunto: un detective che, in cambio di denaro, affronta mostri interiori ed esteriori, le sue paure e quelle altrui, in un vortice di incubi onirici, disseminati di citazioni di opere a fumetti, letterarie e cinematografiche.
Gli sceneggiatori e gli ideatori delle vicende di Dylan dimostrano, infatti, un grande bagaglio culturale, il cui contenuto viene rigettato nei vari albi, che vengono così impreziositi da riferimenti a film horror quali Psycho di Hitchcock o da trame che rimandano a celebri racconti del terrore come Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde. In alcuni episodi, per di più, sono citati versi di brani musicali di Fabrizio De Andrè o di poesie realizzate dalla brillante mente di Edgar Allan Poe.
Diabolik, altro fumetto italiano, progettato da Angela Giussiani, è stato grande fonte di ispirazione per tanti aspiranti scrittori di storie noir a fumetti.
Il personaggio di Diabolik deve la sua fama alla complessa caratterizzazione psicologica fornitagli dalla sua creatrice: Diabolik appare, all’inizio del suo percorso da criminale, spietato e crudele, ma la romantica relazione che intraprenderà con Eva Kant lo renderà sempre più umano, finché non metterà la sua intelligenza prodigiosa al servizio di una sua etica, che ricorda vagamente quella di Robin Hood. Anche la stessa Eva, da amante remissiva, si trasformerà poi in una complice essenziale.
Leo Ortolani ha invece regalato tantissime risate agli appassionati del genere, grazie alla sua opera dal titolo “Rat Man”.
Rat Man è un uomo comune, dal basso QI, che vive una serie di storie, in cui incarna la figura dell’eroe tragicomico. Il punto di forza di quest’opera sta nel coniugare demenzialità e genialità, cultura e ignoranza, inscenando parodie godibilissime.
Nirvana è un altro fumetto made in Italy, realizzato da Emilio Pagani: il protagonista di Nirvana è un uomo sulla quarantina che non è altro che la caricatura della caricatura dell’italiano medio imbroglione.
Raccontata dalle vivaci vignette di Daniele Caluri, la storia di Nirvana riesce a far divertire e rilassare il lettore che riconosce la scimmiottatura di sé stesso negli eventi più strambi della vita.
Menzione a parte merita Milo Manara, autore di tavole il cui fascino sensuale ha incantato milioni di lettori in tutto il mondo, riuscendo sempre a lasciare esterefatti i suoi seguaci, in virtù di un talento artistico che non ha confini e che egli utilizza per illustrare storie mitiche o vicende reali del passato.