Il presidente Oleksander Turcinov, in seguito alla scadenza dell’ultimatum lanciato ieri sera ai manifestati pro-Russia, ha firmato il decreto che ordina le operazioni contro i separatisti filorussi nell’est del Paese.
La tensione è ormai alle stelle nell’Ucraina dell’est dove, ignorando l’ultimatum del presidente Turcinov che intimava loro di abbandonare i palazzi del potere occupati e tutte le armi di cui sono in possesso, gli insorti filorussi hanno assaltato altri due commisariati di Horlivka, nel cuore di Donetsk. I russofoni si rivolgono a Vladimir Putin e invocano a gran voce un intervento di Mosca la quale, attraverso il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, fa sapere che il presidente russo guarda le tensioni in Ucraina con grande preoccupazione.
“Purtroppo, stiamo ricevendo molte richieste dalle regioni orientali dell’Ucraina, rivolte personalmente a Putin, nelle quali si domanda di intervenire in qualche modo” ha sottolineato Peskov. Intervento che, stando alle dichiarazioni della portavoce della cancelliera tedesca Angela Merkel, sarebbe già in corso, in quanto Mosca starebbe fornendo ai russofoni armi e uniformi.
Ad acuire le tensioni anche la notizia che sabato scorso, per lunghi 90 minuti, un caccia russo avrebbe volato molto basso sul livello dell’acqua, quasi sfiorando la nave da guerra americana Donald Cook, che si trova nelle acque internazionali del Mar Nero dal 10 Aprile scorso. Intanto Oleksander Turcinov ha affermato di essere disponibile a un referendum sul futuro assetto statale del Paese, ma ha avvertito che è pronta a partire un’operazione antiterrorismo dell’esercito. E il governatore di Donetsk, Serghei Taruta, ha annunciato l’introduzione nella provincia di un regime anti-terrorismo per contrastare gli attacchi dei filo-russi.