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Fondi Lega, in attesa della sentenza

Mentre il capogruppo della Lega , Giorgetti ha annunziato la possibilità di un’uscita di scena del partito, dopo circa un trentennio in caso di condanna, dopo la giornata di oggi, 5 settembre in cui è stato posto il Tribunale del riesame, in merito alla decisione della Cassazione, che a seguito dell’indagine della Procura della Repubblica, aveva posto sotto sequestro i conti del partito e condannato per truffa ai danni dello Stato Italiano, in seguito ai rimborsi elettorali tra gli anni 2008-10 l’ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito, insieme al papà del partito Umberto Bossi ed altri tre membri del Carroccio.

Giorni fa il PM Cozzi aveva espresso la sua preoccupazione dinanzi alla possibilità della Lega di cambiare nome dopo la giornata di oggi o in caso di condanna, in quanto avrebbe ridotto il raggio d’azione da parte della magistratura in chiave all’indagine sui conti e sulla scomparsa dei 49 milioni di euro scomparsi.

Ad oggi dei 49 milioni di euro, solo 3 sono stati recuperati, grazie all’intervento della Procura, che aveva chiesto alla Cassazione il sequestro dei beni.

Nella giornata odierna, a seguito della discussione in aula, in cui sono state confermate le condanne espresse, la magistratura ha rinviato la decisione definitiva ai prossimi giorni, forse anche domani.

Infatti, ai giudici spetta il compito di dar il via libera al procedere della Procura, che già in via preventiva, aveva posto sotto sequestro i beni della Lega.

Ma allo stesso tempo, i legali del Carroccio, impugnando una sentenza da parte della Corte di Strasburgo in cui l’Italia era condannata per aver usufruito di beni senza il definitivo via libera del Tribunale del Riesame alla Procura.

Ma, i problemi per il via libera della giustizia sono allo stesso tempo complessi.

Tra le motivazioni principe, vige proprio il problema in merito all’ esecutività del provvedimento espresso dal Riesame.  Benché parte della magistratura concordi nella non necessaria disposizione di un nuovo provvedimento, in quanto, quello emesso lo scorso anno e attuato dalla Guardia di Finanza è sufficiente a procedere, decisione supportata proprio dalla Cassazione.

Intanto ancora vige il mistero in merito alla sparizione dei soldi dai conti della Lega, a cui la magistratura sta cercando di risalire.

Nella giornata di oggi anche le dichiarazioni del vice premier e segretario della Lega, Matteo Salvini, il quale ha rassicurato che la Lega non cambierà nome. Mentre i legali del partito hanno ribadito l’onestà del denaro presente sui conti, pari alla somma di 3 mln di euro sequestrati dalla Gdf, definendole semplici donazioni da parte degli iscritti.

 

Domenico Papaccio
Domenico Papaccio
Laureato in lettere moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II, parlante spagnolo e cultore di storia e arte. "Il giornalismo è il nostro oggi."