Il gesto delle manette, “ideato” nel bel paese da José Mourinho, evidentemente ha fatto scuola; peccato che costringe i veneti a giocare in 9 contro una Juventus capolista.
Minuto 61: l’arbitro Maresca, della sezione Napoli, dopo aver espulso già Bastien per somma di ammonizioni nel primo tempo, sanziona anche Fabrizio Cacciatore con il cartellino rosso immediato.
Questa la ricostruzione dei fatti: il terzino del Chievo, in seguito ad una dura entrata del bianconero Asamoah, giudicata regolare dal direttore di gara, resta a terra dolorante per qualche minuto. La Juve comunque continua a giocare, guadagnando un calcio d’angolo. Solo allora Maresca consente ai medici clivensi di soccorrere il calciatore, il quale, però, si rialza senza l’intervento dei sanitari (costretti a uscire subito dal campo). Cacciatore si dirige verso la propria metà campo per aiutare i compagni a difendere l’area, nella quale “la vecchia Signora” sta per battere il calcio d’angolo, ma l’arbitro, come da regolamento, invita Cacciatore ad uscire. Il regolamento, in effetti, impone a un calciatore di andar fuori dal terreno di gioco se vengono chiamati in causa i dottori, anche nel caso in cui questi non intervengano sull’infortunato. Correndo fuori, il terzino mima il plateale gesto delle manette verso le tribune e lo ripeterà anche da dietro, una volta superata la linea laterale. Espulsione inevitabile.
La Juventus, che fino a lì aveva fatto davvero poco, passa in vantaggio con Khedira prima e con Higuain nel finale. Ma non è finita qui. All’uscita dal campo Cacciatore si è lasciato anche andare ad un labiale estremamente evidente: “Non cambierà mai“, in riferimento all’arbitraggio che, nella fattispecie, avrebbe favorito la Juve per mano dell’arbitro Maresca.
Un episodio che rievoca due situazioni già accadute in passato: al principio José Mourinho che, il 20 Febbraio 2010, incrociò i polsi durante Sampdoria-Inter per protesta contro Tagliavento (che aveva espulso Samuel e Cordoba). Lo “special one” si beccò ben 3 giornate di squalifica e 40 mila euro di multa; stesse giornate inflitte nel 2016 a Lorenzo Tonelli (durante il match tra Empoli e Sassuolo), che abbandona il terreno di gioco emulando il gesto delle manette , dopo essere stato espulso per doppia ammonizione.
Nella prima mattinata Cacciatore ha affidato al proprio profilo Instagram un messaggio di scuse, rivolto non solo ai tifosi clivensi, ma a tutti gli amanti del calcio: “Sicuramente è stato un gesto sbagliato, da non fare, un esempio che un professionista non dovrebbe dare”. Il mio è stato uno sfogo impulsivo e, come giusto che sia, ho pagato caro”, conclude il terzino gialloblu.