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Fiorillo: la federiciana del progetto MVM

Tra i proponenti del progetto MVM, la federiciana Giuliana Fiorillo, professore ordinario al Dipartimento di Fisica Ettore Pancini. L’MVM, il Milano Ventilatore Meccanico, è un innovativo dispositivo per la respirazione assistita, nato in Italia da un’idea progetto di Cristiano Galbiati, di GSSI, INFN e Università di Princeton e sviluppato in poco più di un mese da un’ampia collaborazione scientifica internazionale; ha anche ottenuto la certificazione EUA, Emergency Use Authorization, della FDA Food and Drug Administration degli Stati Uniti.

MVM è stato appositamente ideato per essere prodotto facilmente e velocemente, e ovunque. È caratterizzato da un progetto ad accesso libero e da un design meccanico semplice basato su componenti di ampia reperibilità sul mercato, in modo tale da poter essere prodotto su larga scala, a costi contenuti e nei diversi Paesi.

In Italia il progetto ha avuto il supporto di INFN, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Università di Milano-Bicocca, Milano Statale, Napoli Federico II, Pisa, Bergamo, GSSI Gran Sasso Science Institute, degli istituti STIIMA e ISTP del CNR Consiglio Nazionale delle Ricerche.

L’ideatore del progetto, Cristiano Galbiati, spiega che «Quando, fin dalle prime fasi del diffondersi della pandemia nel nostro Paese, è stato chiaro che molti pazienti avrebbero avuto bisogno di assistenza respiratoria, abbiamo subito deciso di mettere a disposizione le nostre competenze e la nostra capacità di operare in collaborazione per produrre un nuovo ventilatore che potesse contribuire a fronteggiare la crisi».

La professoressa Fiorillo dice di come hanno seguito Galbiati «in questa iniziativa a scopo umanitario, mettendo a disposizione tutte le nostre competenze e quelle dei nostri collaboratori nel campo dei sistemi complessi basati sull’uso di gas, dell’elettronica e del software di attuazione e controllo».

La professoressa Fiorillo è membro del gruppo di coordinamento internazionale che mantiene i contatti con tutti coloro che vogliono offrire contributi, e con i ricercatori e le aziende di Paesi terzi che vogliono replicare il progetto. Sotto la sua direzione, un gruppo di ricercatori universitari e dell’INFN è al lavoro su uno dei primi prototipi del ventilatore per effettuare i test di validazione necessari alla certificazione.

Con l’aiuto di medici ed esperti del settore, la collaborazione è riuscita a strutturarsi in gruppi che hanno lavorato giorno e notte grazie alla differenza di fuso orario tra Europa e Nord America.

Ricercatori della Federico II e della sezione INFN di Napoli hanno partecipato ai gruppi di lavoro sulla meccanica del dispositivo, sulla qualificazione del software e al gruppo di analisi dei dati forniti dai prototipi.

Uno dei primissimi è stato installato nel laboratorio DarkSide diretto dalla professoressa Fiorillo, ove è stato possibile verificarne il funzionamento grazie al supporto dei servizi tecnici di UNINA e alla disponibilità di un simulatore polmonare prestato dall’ingegnere De Simone della MedicAir, un’azienda che normalmente lo usa a scopi didattici presso gli ospedali della regione e per l’assistenza domiciliare ai pazienti.

«La certificazione Emergency Use Authorization della FDA ottenuta dal ventilatore progettato costituisce un successo importante perché questo sviluppo possa dare i suoi frutti, dimostrando la solidità del progetto per affrontare l’emergenza», conclude la Fiorillo.