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Fausto Coppi, il volo dell’Airone prosegue nell’immensità del cielo

Nel corso degli anni alcuni atleti sono diventati emblemi dello sport o di una disciplina in particolare per le proprie qualità, ottenendo fama e gloria, soprattutto tra i posteri. Se si parla di ciclismo, il primo nome che balena nel mare dei pensieri della testa è senza ombra di dubbio Angelo Fausto Coppi, immagine di tale disciplina e simbolo della storia dello sport. Soprannominato “l’Airone” e “il Campionissimo“, fu un ciclista su strada e pistard italiano, uno dei migliori in questa attività e non solo.

Stupefacente scalatore, incredibile passista, era un corridore completo dalle qualità eccezionali e da una rapidità inverosimile. Amava correre su qualsivoglia strada in qualsiasi competizione, d’altronde le capacità erano sempre adeguate. Divenne l’atleta più vincente dell’aurea aetas del ciclismo, uno dei più grandi sportivi di tutti i tempi.

Fausto Coppi: l’esistenza di un campione

Professionista per circa un ventennio, precisamente dal 1939 al 1960, Fausto Coppi nacque a Castellania, comune del Piemonte, il 15 settembre 1919, giornata odierna. La sua passione per il ciclismo era presente fin dalla sua prima giovinezza, quando effettuava consegne in bicicletta per la salumeria del signor Merlano a Novi Ligure. All’età di 14 anni, con i pochi soldi guadagnati, acquistò una Maino da 520 lire, la sua prima bicicletta con la quale cominciò subito a partecipare a gare ufficiali e a coltivare il suo grande sogno.

Il suo debutto e la prima vittoria avvenne nel luglio del 1938, con le semplici vesti di dilettante e con la casacca della squadra del Dopolavoro Aziendale di Montecatini di Spinetta, sul circuito di Castelletto d’Orba. Col passare degli anni, la sua bravura cominciò ad emergere e con essa giunse una lunga serie di successi. S’impose nelle maggiori classifiche di un giorno e nelle corse a tappe più rilevanti e celebri. Campione per ben cinque volte del Giro d’Italia, primato condiviso con Merckx e Binda, ed archiviati due primi posti al Tour de France: nel medesimo anno solare ottenne tutti questi riconoscimenti, strappando qualsiasi genere di record.

Si classificò primo in classifica anche al Giro di Lombardia, cinque le affermazioni a questa corsa in linea maschile. Da menzionare anche le vittorie alla Freccia di Vallone e alla Parigi-Roubaix, escludendo i tre successi alla Milano-Sanremo, una delle corse ciclistiche più importanti della penisola italiana. Nel 1953 si laureò campione del mondo e trionfò anche nel ciclismo su pista. Come se non bastasse, fu anche primatista dell’ora. Celebre fu, poi, la sua rivalità con il noto ciclista italiano, Gino Bartali, contrario ai suoi atteggiamenti e a posizioni politiche differenti.

Una concatenazione vincente, una sequela di successi che ha reso Fausto Coppi una leggenda immortale. Grazie alle sue vittorie e alle sue straordinarie capacità, questo personaggio è divenuto un’icona del ciclismo e non solo, simbolo di voluttà ed incarnazione del trionfo.