Cosa ne pensate di aprirvi una finestra sui paradisi tropicali tra le mura di freddo, gelo e piogge invernali che si abbattono di solito sul vecchio continente e magari tuffarvici dentro? L’idea suggestiva prende corpo solo se si ha la possibilità di trasvolare dall’altra parte del mondo o nei pressi del centro dei due emisferi, dove il caldo si contrappone puntuale e preciso al nostro inverno. Chi se lo può permettere, sono di sicuro quei gran “Paperoni” dei calciatori delle massime serie dei campionati di calcio in Europa, che hanno il potere di concedersi, sia pure per pochi giorni una parentesi “tiepida”, se non proprio balneare, per ritemprarsi di tutto quello “stress” che le partite e i “faticosi” allenamenti gli creano. Le mete preferite, che accolgono a braccia aperte questi lavoratori indefessi, sono, manco a dirlo, le isole Maldive (Quagliarella, Florenzi, Callejon…) e Dubai (Zaniolo, Immobile ,Inzaghi…) ma c’è pure chi non manca di fare spedizioni nei freddi polari (Hysaj in Finlandia…) per mirare i paesaggi, nei pressi della dimora di Babbo Natale, che solitamente non si ha la fortuna di conoscere facilmente. Alcuni si abbandonano ai dolci ricordi dell’Infanzia e non dimenticano di ritornare ai luoghi di provenienza (Lautaro, Milik, Allan…) dove hanno trascorso la loro fanciullezza, per riscoprire quanto è piacevole, vivere il sogno realizzato con i propri padri, madri, fratelli, sorelle e perchè no, goderne tutti quanti insieme i buoni frutti. Accanto a questi, c’è chi preferisce non rendere note le location di vacanza che frequentano, e i giorni di riposo sono trascorsi in mete misteriose, protette da una buona dose di gelosia per la propria privacy (di solito le grandi star tipo Messi e Cristiano Ronaldo). Infine ma non ultimi -visto che sono gli unici calciatori a lavorare nei periodi natalizi- ci sono i giocatori professionisti della Premier League -oltre alla nostra cadetteria e alla Jupiler league in Belgio- che invece, secondo tradizione, giocano eccome: nell’arco di due giorni, i club inglesi andranno in campo due volte, sfidando le leggi fisiche (letteralmente) e si daranno battaglia, giovedì 26 dicembre e sabato 28, secondo le tradizioni d’oltremanica. Encomiabile, non c’è che dire se non fosse per le proteste che iniziano a fioccare tra i protagonisti della “regular season”. Jurgen Klopp dall’alto del podio che lo ha incoronato campione del mondo con il suo Liverpool ( ha vinto la coppa intercontinentale sabato scorso) ha sbottato duramente contro il sistema “english”, in una intervista al Daily Mail: “è un crimine giocare due partite in due giorni, la scienza sportiva non da modo di affrontare questa situazione, tutti lo sanno ma nessuno ci ascolta”. Come a dire a chi tutto (noi) e a chi niente (loro), dimenticando , però che se la Premier è il campionato più seguito al mondo (guadagna, in diritti televisivi, più di tutte le altre leghe), oltre che per il suo innegabile “appeal”, è anche perchè giocano, praticamente sempre e soprattutto, mentre tutti gli altri stanno fermi. Extra onore, extra gloria e ordinaria fatica? No mister! Extra fatica per tutti!