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Fame emotiva: da dove deriva e come è possibile controllarla?

Molte persone, in momenti particolarmente stressanti, consumano elevate quantità di cibo e, successivamente, sperimentano un senso di colpa e vergogna. Tale condotta non ha molto a che vedere un reale senso di fame; si parla di fame emotiva, una sensazione innescata da emozioni negative che portano a mangiare eccessivamente.

Quindi non si parla di bisogno fisico ma di una necessità emotiva, che prende il nome di craying. La fame emotiva è attivata da emozioni, negative, che conducono alla ricerca immediata di cibo, che riveste una funzione “consolatrice” e scarsamente controllata.

Questa condotta è attuata per tamponare la sensazione di malessere sperimentato dalla persona.

Dal punto di vista fisico, la fame emotiva è regolata dai circuiti edonici che sono i centri del piacere che si occupano di regolare l’assunzione di cibo.

Da qui nasce lo stimolo per porta all’assunzione di cibi che contengono zuccheri, come dolci e cioccolato, che contiene feniletilamina, una sostanza che agisce su questi circuiti. Così nasce la fame emotiva: nella quale non si mangia per il bisogno di nutrirsi, ma si è invogliati dai meccanismi del piacere.

Un meccanismo diverso è quello della “fame della sopravvivenza” che nasce dal bisogno del corpo di nutrirsi per per garantirsi la sopravvivenza. Per di più, mentre la fame fisica si può rimandare, quella emotiva no perché si basa su un bisogno emotivo immediato e nasce da uno stato di profonda inquietudine.

Le cause della fame emotiva

L’appetito e l’umore sono connessi dallo stesso neutrotrasmettitore, la serotonina. I suoi livelli bassi causano una riduzione del tono dell’umore. Infatti, ciò che mangiamo ha un impatto diretto sulle nostre emozioni.

La fame emotiva si presenta in periodi di forte stress o particolarmente rilassanti. Nel caso delle donne, può presentarsi anche nel periodo premestruale a causa degli sbalzi ormonali.

Il vero problema, però, nasce quando tale viene automatizzato. Quando viviamo emozioni particolarmente intense che non riusciamo a gestire, si cerca una soluzione rapida che possa placare queste emozioni negative.

Il genere il cibo è il primo espediente utilizzato, assieme ad alcol, sostanze stupefacenti e sigarette. Ossia tutti quei comportamenti che possono portare ad una dipendenza senza risolvere il problema.

Come controllare la fame emotiva?

La fame emotiva si controlla cercando di comprenderne le cause e imparando ad ascoltarsi, analizzando le emozioni esperite prima e dopo aver mangiato cibo in modo compensatorio. Per di più, bisogna accettare che le emozioni non sono una minaccia ma ci aiutano a conoscerci e comprenderci. Se la difficoltà persiste, è consigliabile rivolgersi ad un professionista della salute mentale.