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Evasione alla casa circondariale di Avellino: detenuti in fuga

Tra stanotte e le luci del primo mattino, la casa circondariale di Avellino è stata protagonista di una scena di evasione quasi surreale. A portare a termine la fuga rocambolesca dal carcere di Bellizzi solo due dei quattro detenuti che avevano escogitato il piano. I due detenuti evasi sono tutt’ora in fuga e ricercati dalla Polizia Penitenziaria.

Evasione dal carcere di Avellino: calati dal muro con le lenzuola

L’allarme della casa circondariale di Bellizzi scatta all’una di questa notte. I due detenuti, secondo quanto dichiarato fino ad ora dalla Polizia Penitenziaria, avrebbero prima praticato un foro nel muro della cella. Poi, utilizzando lenzuola annodate, come in una scena da film, si sarebbero calati dal muro. A pianificare la fuga sono stati in quattro: uno di questi ha rinunciato all’ultimo mentre il terzo non è riuscito a sfuggire alla polizia.

La Polizia Penitenziaria ha immediatamente diffuso l’allarme e avviato la ricerca dei fuggitivi con un significativo dispiego di forze su tutto il territorio campano. Anche i carabinieri sono sulle tracce dei detenuti evasi. Circolano, tra tutte le Forze dell’Ordine, foto segnaletiche per riuscire ad identificare i due pregiudicati in fuga.

I detenuti in fuga

A fuggire dal carcere questa notte un detenuto di 41 anni, di origini marocchine, e un detenuto di 23, originario della Romania. A praticare il foro nel muro sarebbero stati in tre, insieme con un detenuto di origini albanesi.

L’allarme è scattato subito non dando al terzo detenuto il tempo necessario per calarsi dal muro con le lenzuola e di sfuggire, così, alla Polizia Penitenziaria. Il quarto detenuto ha, invece, scelto di rinunciare al piano di fuga all’ultimo istante.

Setacciato tutto il territorio campano

Le Forze dell’Ordine hanno avviato una meticolosa operazione di ricerca per setacciare il territorio di tutta la regione, con posti di blocco e controlli sui mezzi di trasporto, autobus e treni.

Emilio Fattorello, del sindacato Sappe, commenta: “Si tratta dell’ennesimo episodio che conferma la fragilità del sistema carcerario. Denunciamo da troppo tempo le croniche carenze di organico che affliggono il sistema“.

 

 

 

 

 

Anna Borriello
Anna Borriello
Scrivo per confrontarmi col mondo senza ipocrisie e per riflettere sul rapporto irriducibile che ci lega ad esso.