Il Tribunale di Venezia ha oggi rinviato alla Corta Costituzionale la Legge elettorale per le Europee per la soglia di sbarramento del 4%, dopo il ricorso presentato dall’avvocato Felice Besostri, lo stesso del Porcellum.
La discussione al Tribunale ha riguardato diversi argomenti. Oltre la legittimità della soglia di sbarramento al 4%, sono stati presi in considerazione anche argomenti quali il trattamento delle minoranze linguistiche, il mancato riequilibrio di genere e la deroga alla racconta di firme di presentazione delle liste.
Oltre che a Venezia, i ricorsi sono stati effettuati in città come Roma, Cagliari, Trieste e Milano.
Quella del Tribunale di Venezia risulta comunque essere la prima discussione in merito ai ricorsi presentati sulla legge elettorale. “La decisione assunta dal Tribunale di Venezia è un prima parziale vittoria dei ricorsi promossi”, questo è quanto commentato dal promotore dei ricorsi, l’avvocato Felice Besostri, ex parlamentare e docente di diritto comparato a Milano. L’avvocato Besostri ha anche dichiarato che avrebbe preferito che il quesito fosse stato sottoposto alla Corte di Giustizia dell’UE, a causa dei problemi correlati ai tempi per la decisione, ma aggiunge: “Gli italiani saranno più liberi di votare per le liste di gradimento, senza paura di sprecare il voto”.
La soglia di sbarramento al 4% è stata introdotta nella legge elettorale del nostro Paese nell’anno 2009. Secondo chi ha presentato il ricorso si tratterebbe di una barriera troppo alta che non permette la rappresentanza dei cittadini.
Lo sbarramento, dopo essere stato annullato dalla Corte Costituzionale tedesca, rimane solo in Francia a livello circoscrizionale.