Maturità 2014, atto terzo. Dopo essersi cimentati con la prova di italiano, e aver archiviato la seconda, diversa da indirizzo a indirizzo, è arrivato il momento del ‘quizzone’ per i quasi 500mila studenti italiani. Agitazione e ansia hanno raggiunto livelli di guardia per i ragazzi impegnati questa mattina nella terza prova scritta, forse quella più temuta in assoluto.
Si tratta di un test multidisciplinare, diverso da scuola a scuola dal momento che non sarà più il Ministero dell’Istruzione a predisporlo, come nel caso delle due prime prove, bensì le singole commissioni d’esame. Le materie testate non saranno più di 5 e i quesiti potranno essere a risposta singola o multipla, potranno consistere nella soluzione di problemi, di casi pratici o professionali oppure nello sviluppo di progetti. Ogni singola scuola ha la possibilità di scegliere la tipologia di svolgimento. Alcune domande riguarderanno anche la lingua straniera ma se questa è stata già oggetto della seconda prova, verrà scelta una lingua diversa. Il regolamento indica che sia le materie che i quesiti designati siano svelati solamente al momento dell’inizio della prova stessa. È consuetudine però che le commissioni anticipino agli studenti almeno le materie scelte.
L’obiettivo è quello di verificare la preparazione degli alunni nelle materie studiate nell’ultimo anno. Gli studenti dovranno rispondere ad un massimo di 5 domande e un minimo di 4. La prova deve prevedere:
- non più di 5 argomenti per la trattazione sintetica, ossia la proposta di alcune domande su determinati argomenti significativi, anche pluridisciplinari, che richiedono una risposta entro un numero massimo di righe prestabilito;
- da 10 a 15 quesiti a risposta singola;
- da 30 a 40 quesiti a risposta multipla;
- non più di 2 problemi scientifici a soluzione rapida, tali cioè da non richiedere calcoli complessi;
- non più di 2 casi pratici e professionali (che costituiscono un’esercitazione didattica particolarmente diffusa negli istituti professionali e tecnici – ndr);
- lo sviluppo di un progetto (negli istituti tecnici e professionali può essere richiesto lo sviluppo di un progetto che coinvolga diverse discipline – ndr).
In palio ci sono un massimo di 15 punti, che andranno a contribuire al voto finale, che si deciderà dopo l’ultima ‘fatica’: l’esame orale. Come detto, ansia e agitazione sono ormai presenza fissa per i ‘quasi maturi 2014’; ma a intervenire in loro soccorso è il web, con qualche piccolo consiglio scaccia-pensieri. In generale non è importante conoscere l’argomento in maniera approfondita, quanto piuttosto gli aspetti fondamentali. La capacità di sintesi, inoltre, è sempre premiata. E poi, ancora, leggere attentamente le domande e non essere frettolosi, rispondendo prima alle domande di cui si è certi della risposta. Inoltre meglio una risposta in meno che una totalmente sbagliata. Infine il grande classico: rileggere attentamente il compito prima di consegnarlo.
Al mezzo milione di ragazzi impegnati in questa loro prima piccola grande sfida un enorme in bocca al lupo.