E’ stata una campagna trionfale quella affrontata dalle squadre italiane nella due settimane di sedicesimi di Europa League. Passano tutte, cinque su cinque come non ci capitava da un decennio e più. Parma a parte, pare che qualche segnale di ripresa il nostro calcio ce lo stia mandando.
Se l’Europe League è il salotto borghese del calcio europeo perché non prenderci noi tutti i posti a sedere? L’abbiamo fatto e ci ritroviamo 5 squadre nelle ultime 16 che si contenderanno il pass per la finale di Varsavia.
L’impresa l’han fatta tutte, ma forse chi partiva davvero con un piede e mezzo alle spalle della sua avversaria era il Torino. Al San Mames nella storica cattedrale basca i granata si sono regalati il loro momento di gloria vincendo per 3-2 in un epico confronto calcistico con il Bilbao. Sliding doors passati, gli spagnoli erano gli stessi che avevano gettato fuori dall’Europa che conta il Napoli di Benitez. Ventura è lo scultore, Cairo il mecenate, Torino non è solo bianconera questo è poco ma sicuro.
Chi porta il vessillo di gloria e dignità tricolore nell’Europa del “giovedì” è la Roma, in un confronto che ha visto più interruzioni e gesti violenti da parte della tifoseria orange che tiri in porta. I giallorossi danno una bella sterzata alla loro stagione, dopo il pari interno dell’Olimpico gli uomini di Garcia vincono al De Kuip. Forse non c’era il rosso a Te Vrede all’inizio della prima frazione, poi due interruzioni, una quasi di 15 minuti. È stata dura giocare a “calcio”, che non capiti più. Ci portiamo a casa un’altra qualificata, però l’Olanda non ne esce bene, tra Roma e Rotterdam i tifosi del Feyernoord sono diventati i nuovi attaccabrighe d’Europa. All’Uefa il compito di riportarli all’ovile.
Un’altra sfida ostica era quella uscita dalla doppia sfida in programma negli stadi White Hart Line – Franchi. La Fiorentina ha battuto il Tottenham non perdendo nemmeno a Londra e ritrovando ancora una volta Mario Gomez. Gli Spurs avevano superato Red Devils e Arsenal quest’anno, Salah è già un craque, Cuadrado ha fatto si che nascesse una stella.
L’Inter aveva il compito di amministrare un pareggio sofferto e voluto in Scozia. È andata anche meglio con Guarin che si toglie lo sfizio di segnare un’altra rete decisiva. Il colombiano aveva tre quarti di tifoseria contro 14 mesi fa e anche mezza dirigenza, trovare un altro sport in cui le cose cambiano alla stessa velocità è alquanto dura.
Il Napoli si era già qualificato nelle lande di Trebisonda, basta un guizzo di De Guzman e gli azzurri escono con la doppia vittoria dal confronto italo-turco. Sperare in un cammino molto lungo nella competizione è obbligatorio per gli uomini di Benitez.
Ora i sorteggi: difficile non pensare a qualche derby, l’aritmetica presenta quest’opportunità 3 volte su 10, e sarebbe un peccato dimezzare una compagnia così carica. Ma è calcio e in Europa i fratelli spesso si affrontano, l’importante è rialzare il livello del nostro football, ma siamo sulla buona strada.