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Empoli – Parma: gli ultras rifiutano il distanziamento

Alla riapertura della stagione calcistica tutti sapevano di dover fare i conti con questo nuovo modo di vivere il calcio, di assisterlo e di poter assecondare la più grande passione sportiva italiana.

Limiti con cui prima o poi ci si sarebbe scontrati. Non tutti però riescono ad adattarsi a questa concezione di vivere lo sport. Infatti con Empoli – Parma gli ultras, che da sempre sono quelli che partecipano vivamente agli spettacoli calcistici senza particolare regola in tempi di pace, decidono che i tempi di guerra non fanno per loro!

La situazione per il calcio a Parma – per riprendere il ritmo negli stadi – si concentra sulle misure di distanziamento da rispettare, e quindi organizzando anzitutto i posti assegnati. Oltre questo è stata trasferita completamente online la vendita dei biglietti ed è stato chiaramente ritenuto necessario un regolare utilizzo della mascherina, un attento controllo della temperatura all’entrata e l’eliminazione dallo stadio dei tornelliper permettere un filtraggio migliore del pubblico”.

È questo il modo in cui il Parma Calcio 1913 ha voluto inaugurare dopo il lockdown per primo uno stadio di serie A.

L’evento riguarda la partita amichevole tra Empoli – Parma allo stadio Tardini, aperta a mille persone.

Tutto sembra essere andato per il verso giusto, anzi c’è stata da parte dei tifosi una collaborazione che è andata anche al di là di quello che ci si poteva aspettare. Molte persone per evitare assembramenti si sono presentate allo stadio con un notevole anticipo, facendo i conti col caldo della giornata.

Insomma, uno spettacolo insolito di appassionati di sport che incitano le squadre evitando qualsiasi difficoltà caratteristica in questo genere di appuntamenti.

Non è valso lo stesso discorso però per gli ultras che difficilmente avrebbero potuto adattare il loro modo di vivere la partita alla nuova disciplina.

Infatti, gli stessi, hanno deciso di non prendere parte alla visione dell’incontro amichevole in quanto “purtroppo l’emergenza costringe a vivere la Curva come una platea di un teatro, non è il nostro modo, non è da Boys. Resteremo quindi a malincuore fuori dal Tardini, in attesa che tornino le condizioni sanitarie, per tornare a fare il tifo”.

Gilda Caccavale
Gilda Caccavale
1996 - Laureata e specializzanda in scienze politiche. Da sempre appassionata di scrittura nella sua potenzialità di condividere e trasferire sottili intuizioni e prospettive, o irripetibili combinazioni dell'essere. Fermare la "visione" significa assistere l'evoluzione, e m'illumina d'immenso!