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Elio Germano al Tram di Napoli: esperimento virtuale

Sabato 29 febbraio e domenica 1 marzo 2020, non perdete lo straordinario appuntamento con lo strabiliante attore romano, Elio Germano, al Tram di Napoli.

La trasposizione virtuale dello spettacolo “La mia battaglia” andrà in scena, al teatro Tram, per ben quattro volte, nel corso del weekend (sabato ore 19 e ore 21; domenica ore 17 e ore 19).

Germano, vincitore di tre David di Donatello, un Nastro d’argento e 1 Prix d’interprétation masculine al Festival di Cannes, si propone di portare, dinanzi ad un ampio audience, una sfida con se stesso.

Il progetto, che si presenta come all’avanguardia, grazie allo sfruttamento della realtà virtuale, concerne uno spettacolo scritto da Germano stesso e Chiara Langani.

Si tratta di un VR Movie, nato dalla collaborazione fra Rashid e il progetto multimediale Gold.

La trasformazione dello spettacolo reale, in una sua versione virtuale, avrebbe come obiettivo quello di far sentire parte integrante dello spettacolo gli spettatori stessi.

Ogni spettatore, tramite l’utilizzo dei visori Vr, potrà osservare, a distanza ravvicinata, i movimenti e le battute dell’attore protagonista.

Settanta minuti in cui collettivo e privato si fondono, rendendo possibile vivere il momento stesso della recitazione e la storia stessa.

Il titolo con cui l’edizione virtuale di “La mia battaglia” sarà presentato corrisponde a quello di “Segnale d’allarme”.

Segnale d’allarme, ossia La mia battaglia, non è altro che un monologo destinato alla caduta nel grottesco, che rivelerà, nel personaggio dell’attore, un manipolatore.

Germano veste i panni di un venditore di luoghi comuni a cui il pubblico applaude.

Tali temi, che sembrano attrarre tanto gli astanti, non sono che la trasfigurazione delle tante argomentazioni, che hanno portato al compimento dei maggiori crimini della Storia.

E in tale “traduzione” si intravede la critica alle campagne elettorali che conducono al giorno d’oggi i politici italiani, i quali recitano disamine , che si basano su un meccanismo non molto diverso da quello su cui poggiavano i discorsi dei terribili dittatori.

«L’esigenza dello spettacolo – ha asserito Germano – nasce dalla volontà di testimoniare questa decadenza del pensiero critico della nostra epoca storica, soprattutto nel nostro paese. Non esiste più pensiero critico, c’è uno schierarsi superficiale con cose che ci stanno simpatiche o antipatiche.»

L’interprete romano, infine, dichiara:«La versione in realtà virtuale aggiunge una critica ancora più grande al discorso della manipolazione, mettendo in mezzo le nuove tecnologie. Lo spettacolo innesca tantissime discussioni che non si perdono con la dimensione virtuale, anzi, si moltiplicano».