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Marocco: il piccolo Rayan è morto

Marocco, Rayan è morto; Il piccolo, cinque anni, era intrappolato da martedì a 32 metri di profondità, vani i soccorsi che per giorni hanno scavato per raggiungerlo.

La notizia che nessuno avrebbe mai voluto leggere purtroppo è arrivata come un fulmine a ciel sereno.

Si stava scavando da giorni per cercare di raggiungere il piccolo di soli cinque anni, caduto in un vero e proprio tunnel. Una squadra si soccorritori tra i quali molti medici stavano provando a tirarlo fuori, calandosi all’interno del cunicolo, molto stretto, sul quale il bambino era posizionato su un fianco.

Secondo fonti marocchine citate dall’Agi, il bambino era vivo al momento dell’uscita dal pozzo. «Una scena toccante e mai vista», aveva scritto il quotidiano Le Matin dando notizia della conclusione dell’intervento per estrarre il piccolo.

Un reporter della Associated press, presente sul luogo, lo ha visto avvolto in una coperta gialla.

Poco dopo la notizia purtroppo è stata confermata, Rayan è morto a causa delle ferite riportate alla testa durante la caduta.

Una volta estratto, il bambino era stato condotto in elicottero presso l’ospedale più vicino ma da quanto si apprende,

I tentativi di salvargli la vita sono stati vani.

Sul posto, c’erano i genitori di Rayan, soccorritori e tante persone accorse per dare una mano.

Tutto è stato vano, Rayan non c’è l’ha fatta.

ll re del Marocco ha rivolto un messaggio di condoglianze alla famiglia del piccolo ed ha avuto un colloquio telefonico con il padre di Rayan, Khalid Ourram e con Soumaya Kharchich. Lo riferisce il quotidiano locale ‘Le Matin’.

La vicenda di Rayan, caduto in un pozzo all’interno di una proprietà di famiglia, sulle montagne del Marocco, ha tenuto tutti col fiato sospeso. Un episodio terribile che ha ricordato  ciò che purtroppo successe in Italia al piccolo Alfredino Rampi.

Nei giorni scorsi il bimbo era stato raggiunto da sonde che gli avevano portato ossigeno e acqua, ma la sua capacità di resistenza era  ben oltre il limite.

Nonostante ciò c’era speranza, i soccorritori lo hanno raggiunto, sembrava vigile, ma le notti trascorse al buio e al freddo e le ferite alla testa, non gli hanno lasciato scampo.