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Effetto Covid: aumentano disoccupazione e cassa integrazione

Cassa integrazione e disoccupazione ecco gli aspetti centrali dell’ Osservatorio pubblicato dall’Inps.

Continuano gli effetti nefasti della pandemia da Covid-19 sull’economia. Calate del 43% le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati nei primi mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019.
Questo l’. Complice sicuramente il blocco della produzione e la chiusura delle attività, definite non essenziali, durante il lock down. Nel report pubblicato l’Inps rende noto di aver autorizzato anche oltre 2,5 miliardi ore di cassa integrazione guadagni. Le stime del mese di luglio parlano di 449,6 milioni di ore autorizzate per una crescita del 10% rispetto a giugno.

Dal punto di vista dell’occupazione il mese peggiore è stato Aprile, in cui si è assistito ad una contrazione dell’83%, dato in miglioramento, anche se ancora a negativo a Maggio in cui si è assistito ad una contrazione del 57%. La diminuzione delle assunzioni ha riguardato tutte le tipologie contrattuali, ma è stata nettamente più forte per i contratti a termine, quali stagionali, intermittenti o a tempo determinato.

In calo rispetto all’anno precedente, rivela l’Istituto, anche le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato, il 31% in meno nel periodo da gennaio a maggio. Tuttavia va ricordato che lo scorso anno, per effetto del’ Decreto dignità, le trasformazioni contrattuali erano state eccezionalmente elevate.
Bene invece le cessazioni contrattuali, solo 1.972.000, in calo rispetto all’anno precedete, ma tale dato si deve principalmente all’entrata in vigore del DL n.18 del 2020, denominato “Cura Italia”, che per ragioni economiche vieta il licenziamento.
Altro dato in negativo, si parla di una diminuzione del 39%, riguarda i rapporti di lavoro che da gennaio a maggio 2020 hanno usufruito dei benefici previsti dall’esonero triennale strutturale per le attivazioni di contratti a tempo indeterminato di giovani fino a 35 anni (legge n. 205/2017).
Nell’ osservatorio diffuso dall’Inps si legge inoltre che il saldo annualizzato, cioè la differenza tra i flussi di assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi è in progressiva flessione. Un dato che si registra già nel corso della seconda metà del 2019, ma che è rapidamente peggiorato a causa della caduta dell’attività produttiva conseguente all’emergenza sanitaria, arrivando a -279.000 a marzo e raggiungendo, a fine maggio, il valore di -742.000 posizioni di lavoro, rispetto al 31 maggio 2019.
Diminuiscono anche i Contratti di Prestazione Occasionale (Cpo) che a maggio 2020 era di poco superiore alle 9.000 unità, il 50% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019.
Aumentano le ore di cassa integrazione guadagni a causa dell’emergenza sanitaria.
Dal 1 aprile al 31 luglio autorizzate in totale 2.539,9 mln di ore di cig di cui 1.287,0 milioni per Cig ordinaria, 782,1 milioni per l’assegno ordinario dei fondi di solidarietà e 470,8 milioni di Cig in deroga.
L’Inps rende noto che l’epidemia in Italia e i provvedimenti normativi emanati in riferimento alla sospensione e alla riduzione delle attività economiche a partire da marzo: « determinano delle misure elevatissime degli indici congiunturali del mese di aprile rispetto a quello di marzo, mese in cui l’Istituto non aveva ancora effettuato lavorazioni relative all’emergenza: aprile rappresenta infatti il primo mese nel quale di fatto si sono cominciate a svolgere le lavorazioni dell’istituto per l’autorizzazione delle misure di sostegno all’occupazione predisposte per l’emergenza sanitaria in atto».