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Edy Ongaro, ecco chi era davvero il veneto filo-putiniano ucciso in Ucraina

Edy Ongaro o semplicemente “Bozambo”. La vera storia del 46enne di Portogruaro (Venezia) che si è arruolato volontario nelle milizie filorusse in Donbass.

Edy Ongaro, ecco chi era davvero il veneto filo-putiniano ucciso in Ucraina

Da sempre vicino ai centri sociali veneziani, ma “autonomo” e mai appartenente ad un movimento in particolare. Era amante del calcio, generoso e irrequieto. Di sicuro era una persona che viveva fuori dagli schemi.

E’ stato raccontato così da amici e familiari Edy Ongaro, il 46enne di Portogruaro (Venezia) morto ieri mentre combatteva a fianco degli indipendentisti filorussi del Donbass. Dal 2015 combatteva nella regione con il nome di battaglia “Bozambo”. Per la giustizia italiana era un latitante da quando aveva aggredito una barista e i carabinieri intervenuti, al culmine di un alterco avvenuto in un bar.

Nicola Ussardi ha condiviso con lui una 15ina di anni, sugli spalti con gruppo ultras “Rou de France”, gruppo vicino ai centri sociali nato alla fine del ’90 a sostegno del Venezia-Mestre (oggi Venezia Calcio). “Ci sentivamo periodicamente – ha raccontato Nicola Ussardi all’Agi – l’ultimo contatto risale a due, tre settimane fa quando ci aveva annunciato che avrebbe fatto fatica a tenere i contatti perché la situazione si stava facendo sempre più difficile. Eravamo in ansia per lui perché era chiaro che lì in Donbass la situazione non era più come prima”.

Parla l’amico storico di Edy Ongaro: “Conosceva bene i rischi”

“Lui stesso percepiva bene le difficoltà ed i rischi. Sapeva che poteva succedere qualsiasi cosa da un momento all’altro ma non fece mai un passo indietro – continua il racconto di Nicola Ussardi all’Agi -. Il suo è stato un gesto d’onore. Una cosa del genere era da lui. Aveva sempre messo gli altri prima di lui”.

Generoso ed altruista secondo il racconto dell’amico. Viene da chiedersi che cosa ci facesse in Donbass e, per altro, a combattere con i filorussi indipendentisti.

“Edy era uno di quelli che il fucile non sapeva nemmeno come era fatto – spiega l’amico -. Lui voleva solamene aiutare la popolazione e difenderla”.