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Ed Sheeran accusato ancora una volta di plagio

Il cantautore britannico Ed Sheeran, apprezzato e conosciuto in tutto il mondo, dovrà affrontare un processo per accuse di plagio.

Sotto accusa uno dei suoi brani più apprezzati, “Thinking out loud”, vincitore di ben due grammy awards.

Il brano, pubblicato nel 2014, nel 2016 ha vinto, infatti, il premio come canzone dell’anno e il premio alla migliore interpretazione pop solista.

Il cantante aveva richiesto l’archiviazione delle accuse mosse dalla Structured Asset Sales, ma il giudice Louis Santon non è stato affatto d’accordo. Il cantante non sembra riuscire a ritrovare la tranquillità dopo la causa del 2018 per un altro dei suoi brani più famosi, “Shape of you”, in questo caso, però, finita bene.

Secondo la casa discografica che l’ha accusato, il brano “Thinking out loud” sarebbe un plagio del brano “Let’s Get It On” di Marvin Gaye pubblicato nel 1973 di cui possiede parte dei diritti.

Gli avvocati di Ed Sheeran, però, non sembrano demordere. I frammenti della canzone considerati troppo simili al brano di Marvin Gaye, secondo i suoi avvocati, non costituiscono una prova consistente.

Se Ed Sheeran dovesse perdere la causa, sarà costretto a versare 100 milioni di dollari. La casa discografica, inoltre, vorrebbe richiedere come risarcimento anche parte degli incassi dei concerti del cantautore britannico.

Sarà la giuria, quindi, a stabilire se Ed Sheeran abbia o meno plagiato il brano del 1973 che, nel suo anno di pubblicazione, riscosse un grande successo, scalando la classifica Billboard e conquistandone la vetta.

Per l’occasione, entrambe le parti hanno convocato esperti per valutare la struttura melodica e armonica del brano di Ed Sheeran a confronto con quello di Marvin Gaye. Gli esperti, però, non sembrano trovare un accordo e sostengono, a vicenda, le ragioni della due parti.

Il giudice ha quindi affidato la decisione alla giuria: chissà se anche questa volta Ed Sheeran riuscirà a dimostrare la sua innocenza.

Anna Borriello
Anna Borriello
Scrivo per confrontarmi col mondo senza ipocrisie e per riflettere sul rapporto irriducibile che ci lega ad esso.