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Ecoturismo ed EGOturismo: metamorfosi del turismo

Oggigiorno si sente sempre più parlare di ecoturismo, ossia tutti quei viaggi svolti in perfetta sintonia con l’ambiente, dove vige la conservazione di una località e la tutela del patrimonio naturale.

La principale motivazione dei turisti che scelgono questa formula è l’osservazione, ma anche l’apprezzamento della natura e delle culture tradizionali prevalenti.

Lo scopo primario è quello di ridurre al minimo gli impatti negativi sull’ambiente naturale e socioculturale.

Da Ecoturismo ad EGOturismo

Un viaggio a contatto con la natura che però, troppo spesso si trasforma in altro, mettendo in risalto gli aspetti comportamentali negativi.

Negli ultimi anni, riflettendo sul concetto di ecoturismo, si è giunti ad una conclusione: spesso quando si parla di ecoturismo si fa riferimento al concetto proprio come EGOturismo una vera e propria opposizione non solo linguistica ma anche comportamentale. 

L’ecoturismo in quanto tale può davvero fare la differenza. Se anche solo la metà della popolazione mondiale riducesse l’impatto ambientale e i comportamenti nei confronti delle mete scelte come turistiche, sicuramente si contribuirebbe a preservare il pianeta.

L’intenzione principale dell’ecoturista dovrebbe essere quella di rispettare i luoghi e vivere in sintonia con la natura. Troppo spesso ciò non succede e il turista sfrutta a dismisura alcune aree naturali, svolgendo tutte quelle attività proprie del turismo di massa.

In questo caso prevale l’ego, e quindi viene a mancare il rispetto che è alla base del viaggio di tipo ecologico.

I visitatori diventano il fulcro dell’esperienza turistica, e le meraviglie, in questo caso di tipo naturale, ambientale, si trasformano in opportunità per dare sfogo al proprio ego. Per mettersi in mostra.

Dimostrare agli altri di essere in una data località, per tendenza o moda. 

In tale senso si può pensare all’uso spropositato delle spiagge, dalle quali purtroppo molti turisti, anche durante viaggi ecosostenibili, raccolgono ciottoli, sabbia, pietre, patrimonio dell’umanità, deturpando quel luogo. Oppure ai monumenti trasformati in veri e propri set fotografici.

I parchi utilizzati per bivaccare liberamente, magari raccogliendo fiori, germogli di piante. Tutto ciò, pur rientrando in una formula turistica di tipo sostenibile, sottolinea il cambiamento del viaggiatore che mette al primo posto la propria vanità.

Com’è cambiato il ruolo dei turisti nel corso del tempo

La riflessione degli esperti del cosiddetto terziario, parte dal presupposto che ogni turista dovrebbe essere responsabile verso i luoghi che visita, comportandosi da ospite attento. Tutti dovrebbero viaggiare in modo responsabile e consapevole, ovvero rispettando le aree protette, la cultura e le tradizioni locali oltre ad imparare non solo la storia dei luoghi ma anche delle persone che ne fanno parte, ma non tutti hanno la stessa attitudine o meglio dire, propensione, affinché ciò avvenga.

Così come ogni individuo ha una propria identità, anche le diverse località turistiche presentano caratteri o particolarità che le contraddistinguono. 

Viaggiare significa prediligere alcuni luoghi, conoscerli, immergersi nel tessuto sociale, culturale, storico ed ambientale di cui si caratterizza. Tutto questo ovviamente non deve in alcun modo deturpare l’identità della località, ed il turista non può dare sfoggio in modo incondizionato al proprio ego, rischiando di deteriorare gli aspetti tipici di una location turistica.

Dal punto di vista organizzativo, il turista che intende compiere un viaggio che sia definibile ecologico, pianificherà ogni minimo dettaglio, scegliendo alloggi, località, tessuti urbani, aree naturali, compatibili con la propria scelta.

Avendo, questo genere di turisti un ruolo particolarmente attivo nell’ambito del viaggio ecologico, il rischio più alto è quello di rasentare la vanità, mettendo al primo posto il proprio ego, la sfera personale.

Ciò naturalmente dipenda anche dal fatto che il ruolo dei turisti sia cambiato nel corso del tempo, anche grazie alla tecnologia.

Naturalmente ogni viaggiatore ha esigenze diverse e desidera una vacanza su misura. Nell’epoca dell’EGOturismo, i viaggiatori si affidano ai propri telefonini per visitare e conoscere il mondo.

Questo aspetto si ripercuote inevitabilmente sul viaggio stesso. Il turista, ha un ruolo attivo, sceglie da solo cosa visitare, in che momento, a che ora, con chi, ma l’uso spropositato della tecnologia, che purtroppo spesso influisce negativamente sui comportamenti, contribuisce a creare problemi.

È come se per ogni viaggio fosse necessario mostrare a tutti la propria presenza in un luogo, in modo quasi maniacale. Inizialmente questa era una caratteristica propria del turismo di massa, ma ora purtroppo, interessa anche i cosiddetti ecoturisti, o gli EGOturisti di cui facciamo menzione, purtroppo fortemente concentrati su se stessi piuttosto che sulla vacanza, impegnati a fotografare tutto. 

Ecoturismo e Turismo di massa: differenze ed analogie

L’ecoturismo (quando rispettoso e degno di tale denominazione)  si oppone al Turismo di massa che vede un utilizzo spropositato delle destinazioni, spesso intensamente coinvolte.

Di certo rispetto al Turismo di massa, che però è molto più invasivo, l’ecoturismo ha un effetto economico diverso. È sicuramente un’opportunità di crescita e di miglioramento, ma ha ancora bisogno di consolidarsi dal punto di vista prettamente economico. 

Il turismo sostenibile non è da considerarsi un settore di nicchia, ma indica come dovrà diventare e modificarsi il fenomeno turistico nel tempo.

La sostenibilità richiede che il turismo integri l’ambiente naturale, socio-culturale ed economico di riferimento, assicurando una dinamica durevole dell’effetto delle attività che ad esso fanno riferimento sulle risorse naturali, sulla biodiversità e sulla capacità di assorbimento dell’impatto e dei rifiuti prodotti, preservando e valorizzando le specificità culturali, favorendo una bilanciata crescita economica e garantendo al contempo una fruizione “di qualità” ai visitatori.

L’ecoturista è fondamentalmente giovane e quindi si presuppone che sia probabilmente attento ai luoghi che visita.

L’essere turista è un ruolo sociale assunto temporaneamente da un individuo, derivante da bisogni ricreativi (relax, riposo, divertimento). Ovviamente la vacanza di tipo ecologico non è volta al divertimento, ma alla conoscenza dei luoghi, della natura. Sicuramente si può parlare di “Nuovo turista”, collegato a nuove forme di turismo, sempre più attente all’ambiente, al rispetto della natura, alla configurazione morfologica delle destinazioni, che però svelano il profilo di un viaggiatore che è prima di tutto persona.