Il termine economia circolare è sinonimo di riciclo dei rifiuti: primato europeo dell’Italia nell’economia circolare per l’alta percentuale di riciclo dei rifiuti. E anche a carattere più ampio, come un settore dell’economia che genererebbe alcuni punti di Pil e una certa quantità di occupati.
L’11 gennaio è iniziato il progetto per le quattro idee del bando coLABoRA 2020. Le quattro idee imprenditoriali che riguardano temi come: l’economia, la mobilità sostenibile e la transizione digitale, linee di sviluppo individuate anche a livello nazionale ed europeo.
Il progetto ha visto la riqualificazione e la trasformazione di un edificio in disuso in uno spazio di coworking e incubatore di start-up rivolto a tutti i liberi professionisti e ai promotori di idee innovative.
Di economia si parla ormai molto, ma la conoscenza e la comprensione delle sue caratteristiche è piuttosto limitata. “L’economia circolare è un’economia dove il valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse è mantenuto nell’economia più a lungo possibile. Tutti gli outputs di un processo sono input per un altro. Perciò muoversi verso l’economia circolare comporta ridurre il consumo di materiali vergini e ridurre la generazione di rifiuti“.
Visto cosa significa, in un certo Paese ma coome si fa a sapere, come va la transizione da un modello di economia lineare, a un modello non tradizionale, quello circolare? Si potrebbero utilizzare alcuni indicatori per valutarela produzione, dei consumi, della gestione dei rifiuti e delle materie prime seconde. Vediamo alcuni esempi degli indicatori più utilizzati. Nella produzione si potrebbero utilizzare l’indicatore delle produttività delle risorse, del rapporto fra la produzione complessiva di rifiuti rispetto al consumo interno di materiali, o anche quello relativo alla quota di materiali rinnovabili.
Per la circolarità dei consumi si può utilizzare l’utilizzo condiviso, lo sharing dei beni e dei servizi, e il riutilizzo. l’economia circolare è la nuova frontiera per il fururo green e rinnovabile.