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È morto Pelè: il “Re del calcio”

Loo La morte di Pelè ha sconvolto il mondo del calcio, tanti i messaggi di cordoglio che si susseguono sul web.

L’ex calciatore brasiliano è morto, “ha perso la battaglia contro un brutto male” che purtroppo non gli ha lasciato scampo.

Il campione del calcio aveva 83 anni, e rappresentava uno dei volti più noti del calcio mondiale.
Considerato da molti il calciatore più forte al mondo, la malattia lo h portato via.

Suo il record di gol segnati: 1.281 in 1.363 partite, con il Brasile ha vinto tre Mondiali arrivando a segnare più di 1000 reti nel corso della propria carriera.

Un animo nobile, che sapeva parlare con lo sguardo, e che ha fatto sognare milioni di persone.

Pelé non è il mio vero nome, io mi chiamo Edson. Non sono stato io a escogitare un simile nome. Pelé infatti in portoghese è un termine infantile, mentre Edson si rifà a Edison, l’inventore della lampadina. Un compagno di classe volle farmi arrabbiare affibbiandomi il nomignolo Pelé”, raccontó il campione brasiliano che, in seguito, aggiunse: “Col tempo imparai a vivere come se nel mio cuore ci fossero due persone: una di nome Edson, che si divertiva con la sua famiglia e i suoi amici, l’altra che era invece il calciatore Pelé”.

La sua famiglia era povera, ma Pelè spinto da una forza inarrestabile, da una voglia irrefrenabile di calciare la palla, non si è mai arreso e infatti, Il 7 settembre 1956, ancora 15enne, giocó la sua prima partita con il Santos segnando anche il primo gol, mentre l’anno successivo entró a far parte della prima squadra, diventandone capocannoniere.

La notorietà arriva con la convocazione in Nazionale per i Mondiali del 1958 nel corso dei quali i suoi gol risultano fondamentali.

Con un goal contro la Francia e poi con una doppietta contro la Svezia, a soli diciassette anni diventa il calciatore più giovane a giocare una finale di mondiale.

Dopo il ritiro dal calcio, il campione si era dedicato alla famiglia e alla scrittura. Molto attivo tra i più bisognosi, sempre pronto ad aiutare.

Pelè era ricoverato dal 29 novembre all’ospedale Albert Einstein di San Paolo e nell’ultimo bollettino medico si leggeva che le sue condizioni erano peggiorate per unadisfunzione renale e cardiaca

Sul profilo dell’ex numero 10 brasiliano l’ultimo post recita: “L’ispirazione e l’amore hanno segnato il viaggio del re Pelé, serenamente scomparso oggi. Amore, amore e amore, per sempre”. E quel sentimento così forte resterà impresso nei fuori di chi lo ha sempre seguito, e che non ha mai smesso di dimostrargli affetto e vicinanza, anche dopo il ritiro dal calcio.

L’ospedale Israelita Albert Einstein ha espresso vicinanza alla famiglia, unendosi al dolore dei suoi cari, e di tutti coloro che soffrono per la perdita del nostro caro “Re del Calcio”.