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Mario Adinolfi: “Gira droga dietro le quinte di Sanremo”

Mario Adinolfi in un’intervista a Radio Roma ha affermato : “Mi pare evidente che qualche tipo di sostanza stupefacente possa circolare dietro le quinte: basta vedere alcune esibizioni…», poi aggiunge «Penso ci sia una qualche diffusione di sostanze, sembra esserci secondo me in qualche performance un evidente intervento delle sostanze. Purtroppo mi dispiace perché sono ragazzi giovani, giovanissimi, ma l’evidenza è sotto gli occhi di tutti:  c’è sicuramente una diffusione della droga”.

Questa è la posizione del leader e fondatore del Popolo della Famiglia riguardo la polemica sollevata dal deputato di Fratelli d’Italia Federico Mollicone. Mollicone nel ruolo di commissario di vigilanza Rai, aveva proposto nelle scorse ore di introdurre un esame tossicologico per conduttori e artisti che prendono parte al Festival di Sanremo.

Una provocazione frutto del dibattito pubblico nato dopo le affermazione di Ornella Muti sulla cannabis. L’attrice infatti nel corso del primo appuntamento del Festival ha affermato di sostenere l’uso terapeutico della pianta.

Mario Adinolfi su Drusilla

Durante l’intervista ad Adnkronos Adinolfi è stato interrogato su cosa pensasse del monologo di Drusilla, super ospite della terza serata di Sanremo. Il politico ha quindi aggiunto: «Gianluca Gori avrebbe meritato almeno di poter salutare il pubblico svestendo i panni femminili. Sono d’accordo con Vladimir Luxuria – dice Adinolfi – il monologo di Drusilla meritava un orario più consono. E nella mia idea di un festival non monotematico e ideologico come quello proposto dalla Rai di quest’anno, avrei voluto che il pubblico di Sanremo e di tutta Italia avesse potuto rendere omaggio a Gianluca Gori che dà corpo e anima a Drusilla. La mia chiosa finale su Drusilla, insomma, è questa. Gianluca Gori avrebbe meritato almeno di poter salutare il pubblico svestendo i panni femminili. Obbligato a vestirli per campare, l’attore toscano meritava almeno un finale alla Dustin Hoffman in Tootsie. Sarebbe tutto stato più bello perché più vero» ha così concluso.

Anna Borriello
Anna Borriello
Scrivo per confrontarmi col mondo senza ipocrisie e per riflettere sul rapporto irriducibile che ci lega ad esso.