Mario Draghi, il presidente della Banca Centrale Europea (BCE – ndr), riguardo il rialzo del potere d’acquisto della moneta euro nell’area europea attraverso il controllo dei prezzi, a New York, in un’intervista ad opera del quotidiano olandese De Telegraaf, ha sostenuto: “la ripresa è in corso da 9 mesi ma è ancora debole, distribuita non uniformemente nell’area euro. Ed è fragile”, affermando inoltre che il livello di disoccupazione “è ancora molto alto”.
Siamo dunque di fronte ad una ripresa lenta e disomogenea, accompagnata da un tasso di disoccupazione ancora elevato, in particolar modo quello giovanile e femminile. Tuttavia, in merito all’inflazione, processo economico caratterizzato dall’aumento dei prezzi e dal calo del potere d’acquisto della moneta, Draghi afferma che l’inflazione europea è bassa e persistente da lungo tempo, fattore comunque positivo perché implica una maggiore competitività dei prezzi dei beni e servizi prodotti nella zona euro, ma allo stesso tempo negativo poiché mantiene i prezzi bassi e incapaci di estinguere eventuali debiti pubblici.
Draghi infatti spiega che la riduzione dei livelli di debito, essenziale per l’area euro, è difficile da effettuare proprio a causa del basso tasso dell’inflazione medesima. Se l’inflazione si tiene bassa, o meglio, se i prezzi si tengono ‘bassi’, il debito non potrà essere facilmente estinto, poiché non vi saranno esaurienti entrate derivanti appunto dalla vendita dei beni e dei servizi a basso prezzo, prodotti nell’area europea.
Dati gli ultimi conflitti in Iraq, dovuti all’estrazione attuata dalle autorità del Kurdistan iracheno del presunto petrolio di Baghdad, il prezzo dell’oro nero è aumentato. Il presidente della BCE sostiene che questo aumento avrà un impatto sull’inflazione, elevandone il livello, almeno se “non sperimenteremo un ulteriore apprezzamento dell’euro”.
I bond, ovvero le obbligazioni o i titoli di debito emessi da società o enti pubblici attribuenti al possessore il diritto al rimborso del capitale prestato all’emittente alla scadenza, secondo Draghi potranno essere facilmente acquistabili se essi punteranno ad assicurare la stabilità dei prezzi. L’acquisto dei bond, dunque, diverrà definitivo laddove l’inflazione avrà raggiunto un livello meno elevato, quando questa sarà quindi caratterizzata da prezzi più bassi e pertanto più ‘interessanti’. Gli acquisti dei bond non concerneranno solo il settore governativo, bensì anche quello privato.