Sarà Dracula ad arbitrare Italia-Uruguay, partita decisiva per il proseguo dell’avventura mondiale degli azzurri. Nessuna paura, però, perché non sarà il più famoso conte della Transilvania a scendere in campo con fischietto e cartellini bensì il messicano Marco Antonio Rodriguez Moreno, 40 anni, internazionale dal 1999. Soprannominato così per via dei capelli nerissimi pettinati all’indietro, i lineamenti affilati e i denti grandi. Quanto basta per essere paragonato al vampiro più famoso del mondo. Nomignolo però che ha sempre infastidito l’arbitro di Città del Messico da quando, lasciato il lavoro di insegnante di educazione fisica, ha scelto la strada del Signore, diventando un pastore protestante. Pur accettando lo scherzo, infatti, ha sempre chiarito che un uomo di fede come lui non gradiva essere associato a un personaggio demoniaco.

Arbitro come passione, predicatore come missione. Il suo rettangolo verde nella vita di tutti i giorni è una basilica alle porte di Città del Messico. “Cerco di dedicare alla chiesa il maggior tempo possibile – dice Rodriguez. Quando non mi vedete fare l’arbitro, mi trovate lì. Prima di ogni partita chiedo a Dio che mi aiuti a prendere le decisioni giuste sul campo”.
Nessun precedente con la Nazionale per Rodriguez ma nel 2007 diresse la finale di Coppa del Mondo per Club tra Milan e Boca Juniors, vinta dai rossoneri per 4-2 con doppietta di Inzaghi e reti di Nesta e Kaka. In quella partita scese in campo anche Gabriel Paletta, centrale del Boca e oggi oriundo della squadra di Prandelli.
È al terzo Mondiale della sua carriera, dopo quello del 2006 (arbitrò Inghilterra-Paraguay 1-0 e Costa d’Avorio-Serbia 3-2 – ndr) in cui fu convocato in extremis al posto del guatemalteco Carlos Batres e l’edizione successiva del 2010 (in cui diresse Germania-Australia 4-0 e Spagna-Cile 2-1 – ndr). In questa edizione ha già arbitrato la prima partita del gruppo H tra Belgio e Algeria, terminata 2-1 in rimonta per i fiamminghi. È famoso per la sua severità e se c’è da tirare fuori i cartellini non si fa pregare. Nel match tra Belgio e Algeria ha fischiato ben 38 falli, alla media di una punizione ogni 2.28 minuti. Non proprio un arbitro che dirige all’inglese. Nell’ultima Copa Libertadores, nella partita tra i colombiani dell’Atletico Nacional e gli uruguayani del Nacional, espulse il colombiano Bernal dopo soli 24 secondi.
Ecco perché nella partita più importante, un vero e proprio spareggio da 6 Mondiali vinti in bacheca, proteste e isterismi vari saranno poco graditi. In primis da Dracula.